UNO – Un frammento di ricordo e una mail
No, non è stata una gran bella idea dire quello che ho detto, e dire che avevo già provato la scena a casa…
Insomma, una spada giapponese sarà anche un bel regalo da portare in Italia, ci fai un figurone da Zio d’America che torna con i regali per i bambini, ma rischiare di essere bloccato dalla polizia no, mi sembra un rischio eccessivo.
Per fortuna mi sono chiarito subito con la hostess che mi guardava con quegli occhi sgranati, aprendo la valigia e porgendole la spada come avrebbe fatto un fedele Samurai.
E’ cominciato così il mio viaggio di ritorno di ormai due mesi fa verso l’Italia, quello che non ho mai raccontato perché volevo viverlo minuto per minuto, senza rischiare di fare come quei tizi che vedono Venezia attraverso l’obbiettivo di una macchina fotografica.
Eppure dovrò farlo prima o poi, perché è stato importante. Vedere la propria casa, le proprie cose, rivivere le proprie abitudini dopo un’esperienza così intensa, in un posto così diverso e per certi versi ostile, ti insegna sempre qualcosa. Ti fa capire tanto su quello che sei stato e su quello che vuoi essere.
Mettere in ordine i pensieri qui, seduto al mio solito posto nel mio solito studio, non è cosa facile, soprattutto dopo quello che è successo qualche giorno fa.
Ogni cosa a suo tempo.
Ora è tempo di scaricare la posta…
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xxx
Già, settembre 2008….
(continua)
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