Telegramma sulle olimpiadi

C’è caldo e in questi giorni sono più noioso del solito. Due motivi sufficienti per scrivere solo due righe sulle olimpiadi.

IN breve:

Cerimonia di apertura: Chocolate factory.

Niente di più, niente di meno. Anzi una cosa in meno sì: l’ironia.

Le olimpiadi e la politica: Da sempre le olimpiadi sono state usate dagli Stati per affermare la loro potenza politica. E’ successo a Berlino, a Mosca, Los Angeles e ora a Beijing. E’ poco “olimpico”, ma è così. Purtroppo.

Lo spirito olimpico: Quello della nuotatrice sudafricana senza una gamba, altro che storie… Avremmo tutti da imparare da persone del genere.

Bolt: A proposito di spirito olimpico, viva Bolt e viva la Jamaica. E quanto è bella la strafottenza dei velocisti…

A rovinare lo spirito olimpico è ben altro.

Phelps: Un animale.

A vendicare i nuotatori italiani ci ho pensato io oggi con una colazione anglo-turca con pane, burro, marmellata, uova, nutella, formaggio, cetrioli, pomodori, salsiccia, caffè, succo d’arancia, salame, funghi.

Almeno in questo posso dire di averlo battuto…

Gli italiani: In tanti mi dicevano che quando stai lontano diventi per forza nazionalista. Ora ho capito cosa volevano dire.

Le poche volte che mi è capitato di vedere un italiano gareggiare ho fatto un tifo spropositato. Ma poi oggi, quanto è stato bello vedere Cammarelle che buttava a terra il cinese?

Le architetture: Il nido di uccello, ma soprattutto il water cube, mi hanno fatto venire una gran voglia di fare belle cose. Sognare non costa nulla…

One world, one dream. E sticazzi…

Sentivo oggi un’inervista a un intelletuale cinese secondo il quale in Cina si ha un concetto un po’ particolare del termine “diritti umani”. Si spiega solo così la leggerezza con la quale si pronuncia uno slogan del genere e al tempo stesso si nega una realtà tanto imbarazzante.

Le olimpiadi a Hong Kong: Chi le ha viste?

Nonostante HK fosse sede olimpica, qui la gente ha continuato a vivere la vita di sempre, fatta di lavoro e centri commerciali. Tanto la Cina qui è lontana…

Cerimonia di chiusura: se possibile ancora più kitsch di quella di apertura. Da segnalare un uso sproporzionato degli uomini lampadina.

Londra 2012: Spero siano dei giochi più sobri, creativi, gioiosi, se possibile ancora più emozionanti di questi.

Che tristezza però la fiamma che si spegne…

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