neve… solo uno spruzzetto

neve…

solo uno spruzzetto mentre stavo pedalando attraverso Battersea park, quasi arrivato allo studio. Si e’ gia’ dissolta, i miasmi caldi della citta’ non gli permettono di attecchire. Niente bianco manto purificatore, il costante ribollire al sapore di monossido della civilta’ occidentale non si concede assoluzioni, nemmeno su un piano puramente decorativo.

Questo corpo accumula tensione in maniera incontrollabile e ad un ritmo continuo. Lo Yoga va bene, probabilmente dovrei farlo ogni giorno per sopravvivere. Sono tutto contratto, il freddo sicuramente influisce, almeno in parte. Sto girando un po’ alla larga dalla piscina, l’ultima volta le docce erano fredde e gli spogliatoi anche, non mi sembra il caso.

Voglia di letargo e te’ verde. Il secondo desiderio gia’ in via di appagamento, il primo un miraggio.

Per qualche motivo il martedi’ si trascina sempre, finisco per contare i minuti che mancano alla pausa pranzo e poi alla fine della giornata.

Sogno l’odore di foglie di platano umide sulle mura, funghi e ricci di castagne, minestra di fagioli col farro, vino rosso e ceppo nel camino. Torpore diffuso per tutto il giorno, uscire solo per scambiare due chiacchiere col fruttivendolo. Lucca, in tutto il suo splendore papalino, umido immobile e massiccio.

le citta’ italiane possono essere molto consolatorie d’inverno, senza quegli spigoli taglienti e pannelli isolanti dai brutti colori che pullulano da queste parti.

caffè

Sara’ la scoperta dell’acqua calda, ma qualcosa di buono c’e’.

Dal Salone del Mobile dell’anno scorso.

Non si sa mai che serva da spunto di discussione…

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