Awk… ny, meraviglia in

Awk… ny, meraviglia in my mind, croce e delizia che libera e fa alzare la testa dalle nebbie e le pozzanghere, guarda il chrysler com’e’ bello, elegante come un music hall posh anni’30.

E l’aria e’ cristallina e il cielo e’ un blu impossibile. Poverino…come si puo’ non venire almeno una volta nella citta’ dei sogni, costruita dai sogni degli emigranti. Vai, vai! Adesso.

L’Arb (per rientrare sul pianeta) e’ una roba come l’ordine degli architetti: ci entri se paghi (molto meno che in italia, roba tipo £50 all’anno) e se hai passato l’esame di stato.

Il Riba (Royal tra la la institute of british arch) e’ una roba piu’ cara che ti accetta solo dopo che ti sei iscritto all’Arb e sborsi un tipo £500 all’anno (credo), pero’ ci hai lo stemma disegnato da eric gill coi due leoncini rampanti sulla colonna… carino. Lo metti accanto al nome, un figurone.

Comunque da quel ristorante veneto a tribeca, mangiando salmone grigliato e ravioli ripieni di melanzana in salsa al barolo, le cose avevano un altra angolatura. Specialmente l’edificio all’angolo, un cubone di mattoni rossi che a prima vista mi sembrava sgraziato poi piu’ che lo guardavo e piu’ gli vedevo un certo charme. Dettagli, cubetti piu’ piccoli in configurazioni da ventesimo secolo. Il radiatore accanto al tavolo sibilava come una pentola a pressione, un sottile getto di vapore sotto il tavolo, che ha smesso non appena sono arrivati i piatti. Il vecchio sistema di riscaldamento a tubazioni a vapore… i famosi tombini fumanti.

Pareti scorticate come di vecchio palazzo, con una patina e alcuni dettagli significativi e ruffiani: la scritta in foglia dorata sullo specchio appena leggibile, finita dal tempo; l’angolo della ringhiera d’ottone tenuto insieme da potenti giri di scotch largo trasparente cotto sul metallo e brunito.

Tovaglie spesse di un bianco virginale, sedie dignitose, gran mazzo di ginestre in un gran vaso di ceramica nel mezzo della stanza (unico elemento di vita). Il tutto traspirava un’aria come di qualcuno che bada alle cose serie, godendo del sensuale disfacimento della materia di qualita’.

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