settembre se ne va…

Buonanotte a tutti!! È tardi per iniziare a scrivere perché sono veramente distrutta e mi ci vorrebbe solo il letto, ma ho voglia di raccontarvi ciò che è successo in questi giorni! Tutto molto intenso!!Innanzitutto visto che quando scrivo il blog, mi sento in Italia, volevo esporre le mie congratulazioni agli organi politici e umanitari italiani che hanno riportato le due margherite a casa, anche se da come ha detto Scelli, cinque minuti fa alla tele, dovevano essere dei sequestratori un pó insoliti! Ma ditemi voi, quali rapitori, quando lasciano un ostaggio, gli regalano una scatola di dolci, gli chiamano il taxi e glielo pagano anche!!! Se ci capite qualcosa illuminatemi please!!!

Vabbè passiamo ad altre nuove positive: il mio periodo di disoccupazione è durato solo 6 giorni lavorativi, cioè dal lunedì 13 sett a lunedì 20. in questi 6 giorni i curriculum mandati sono stati 2 e i colloqui fatti altrettanti.

Venerdi mattina dopo 4 giorni passati nel mio solito, labile indaffaramento, fatto di movimenti affaccendati ma divaganti, ho ripiegato subito la mappa dell’avvilimento e ho acceso il pc. In internet ho visto l’offerta di lavoro di quello che sarebbe stato il mio prossimo impiego: cercavano un architetto con esperienza in urbanistica!! Mentre leggevo i requisiti, avevo già in mano il libro del collegio degli architetti di Barcellona, sbirciatina rapida al numero di telefono dello studio in questione, e imminente digitazione sul cordless. Erano le 9.30 e l’offerta era uscita in rete da neanche un’oretta. “Buongiorno, senta chiamo per l’offerta che avete pubblicato stamani, credo di avere tutti i requisiti richiesti e di rispondere al profilo che necessitate.” Queste sono state le prime parole che ho detto all’architetto, poi prima che lui mi affermasse che non era la persona incaricata della selezione, gli ho evidenziato il corso di specializzazione, in pianificazione e sostenibilità urbanistica, e ho continuato a parlargli affinché si rendesse conto che effettivamente poteva essere interessante farmi un colloquio. Ha voluto il mio numero di telefono in ogni caso, ma mi ha congedato dicendomi di chiamare lunedì mattina per parlare con il suo collega. Con il pigiama ancora addosso, lunedì alle 9.15, telefono nuovamente allo studio per parlare con chi di dovere. Da premettere, che in questo famoso portale di offerte lavorative, l’obbligo di chi cerca l’impiego é solo costituito dal famoso clic, che farà giungere il curriculum all’impresa. Io normalmente leggo e me né strafrego di inviare il curriculum, vecchio di tre anni e senza disegni. Mi concentro sul nome dello studio o dell’impresa e attraverso ricerche personali, giungo al numero di telefono, se mi ricevono bene altrimenti pazienza. Mi risponde l’architetto responsabile, e con molta gentilezza mi chiede di inviare il curriculum perché ne ha ricevuti 103 e non può certo ricevere tutti; allora gli rispondo che magari lo consegno in portineria perché è già stampato e contiene un flayer a colori e dopotutto non mi costa niente, visto che lo studio sta in pieno centro.

Dopo 20 minuti, quando con un abbigliamento molto informale (alla maniera spagnola, per intenderci, sul trasandato andante) mi accingevo a uscire di casa, squilla il telefono. La stessa voce di poco prima, ha trovato una nota sulla sua scrivania, gliel’ha lasciata il suo collega venerdì. “Se è disposta ancora a commentarmi il curriculum di persona l’aspetto a studio quando vuole”

Chiaramente il trasandato andante non va bene per un colloquio, cambio rapido e trucco leggero e via verso il metro……. Plaza Urquinaona, 12º piso!! uauuu!! Gli ho portato l’inimmagginabile: curriculum grafico, flayer con progetti e relative delucidazioni, libro della tesi di laurea, con il progetto di un PRG (ahh Paride grazie x avermelo fatto fare cosí bene) e relative foto, libro della tesi del Corso di Specializzazione “Urbanistica in Cataluña negli ultimi vent’anni”, titolo di Architetto e Ingegnere Edile, titolo di Urbanista (che non si è filato nemmeno di striscio, i titoli eh, il resto si…eccome).

Torno rapidamente a casa dal mio (tra poche ore ex)-compagno di casa, con un febbrone di fine estate, bisognoso dell’antibiotico che gli avrei comprato al ritorno dal colloquio. Chiama la sua ragazza per sapere come sta e mi chiede del colloquio e poi aggiunge “ andrà benone, tanto sei un vulcano, non resterai di certo a casa, vedrai ti chiameranno”. Nel pomeriggio, mentre ero assopita sul divano, come direbbe quel famoso amico mio madrileño, ammortizzando la parabolica, e risquilla il telefono. Sono loro, già si sono consultati, se per me va bene ci si vede domani alle 9. “vale, muy bien, hasta mañana”…….bacibaci mille baci a tutti e… fatevi coraggio scrivetemi!!

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