IL PIANO B Un

IL PIANO B

Un famoso medico dell¡università La Sapienza di Roma, una volta disse che sacco a pelo e zaino in spalla, rappresentano il migliore degli antidepressivi.

Se si è depressi chiaro.

Se non si è depressi io aggiungo che un viaggio round the world, ti fa relativizzare il concetto del tempo, unica risorsa che inseguiamo nel ventesimo secolo. E credetemi quando il concetto del tempo, perde il podio, si vive molto meglio. Le mie frette, le mie accelerazioni, le mie premure, non sono scomparse e quell’impellenza, quella foga che da sempre mi caratterizzano, continuano a farmi compagnia. Ma hanno cambiato look, sono diventate brave, flessibili, più ordinate.

Durante il viaggio ho imparato ad avere sempre IL PIANO B.

Se per caso non c’era un autobus per la località scelta, mi organizzavo sempre una mèta alternativa, a volte un percorso improvvisato. Se pensavo di incontrare qualcuno, prendevo appuntamenti in orari strategici, in modo da vedere anche qualcun’altro, prima o dopo. Nello zaino c’erano sempre dolcezze per attacchi di fame zuccherosi e frutta per assecondare i buoni propositi dieteci. Un ventaglio colorato di possibilità rappresentato da pensieri che si svelano nella mente con entusiasmo e pretendono la loro curiosa realizzazione, in tempi non lunghissimi. Vivere la vita momento per momento, assaporandone il succo, goccia a goccia.

Al ritorno, attraverso una serie di giri europei, ho continuato ad avere il piano B esattamente come un asso nella manica, facendo anche tesoro della legge di Murphy, se qualcosa può andar storto, lo farà. E della famosa frase di John Lennon ” la vita è quello che ci succede, mentre noi siamo impegnati nel fare altri piani.”

Sfoderare il piano B, rappresenta non essere mai scontenti, avere sempre una possibilità in più che ti aiuterà in quello che ti stai proponendo.

La mia vita in questo momento ha un piano preciso, lavorare, scrivere i miei libri, e probabilmente chiederò ai Re Magi, che con l’anno nuovo mi portino un biglietto di sola andata per Hamburg. Il piano B è costituito da Dubai. Sarebbe una svolta, una possibilità andare a lavorare lì giù nelle desertiche terra arabiche, e nel mio ventaglio di scelte, queste terre hanno colori forti, che richiamano i tramonti color arancio, le sabbie beige, i turbanti color vino e il verde degli smeraldi.

Vedremo.

Non mi sorprenderei, se qualcuno lassù decidesse per me, nella direzione di un piano C a me sconosciuto.

Ma sono preparata a anche a quello.

Statevi bene e fatevi un piano B.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

19 risposte a IL PIANO B Un

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *