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Chiunche nasce a morte arriva
nel fuggir del tempo; e ‘l sole
niuna cosa lascia viva.
Manca il dolce e quel che dole
e gl’ingegni e le parole;
e le nostre antiche prole
al sole ombre, al vento un fummo.
Come voi uomini fummo,
lieti e tristi, come siete;
e or siàn, come vedete,
terra al sol, di vita priva.
Ogni cosa a morte arriva.
Già fur gli occhi nostri interi
con la luce in ogni speco;
or son voti, orrendi e neri,
e ciò porta il tempo seco.

Architetto, instancabile viaggiatrice e appassionata di scrittura, scultura e archeologia. Nata a Milano, cresciuta a Napoli, si è formata professionalmente in quel di Barcellona. Ha già fatto un giro del mondo e sogna il secondo. Attualmente vive e lavora ad Amburgo.