1 gennaio 2008. Ore 19.25. On air: Suzanne, L. Cohen
  Un anno. Un anno esatto da quel volo movimentato (mezzo equipaggio
 ubriaco) che il primo gennaio mi ha portato a Londra.
 Al mio arrivo una bellissima giornata mi ha accolto e nei miei pensieri
 quello era stato il benevenuto di una città che, in fondo in fondo, temevo
 non poco.
 Un anno fa tutto era diverso…..tutto era sospeso tra speranze e
 timori….trasformatisi poi in certezze e caldi ripari. Sorrisi, abbracci,
 fermate di metropolitana, parchi, alberi, negozi, porte colorate e birre
 tra amici……figure adatte a farti sentire a casa.
 Casa….. Concetto così bello da descrivere ma altrettanto difficile da
 condividere con altre persone. In questi giorni passati in
 quella che per molti anni è stata la “casa” alla quale far ritorno ogni
 sera…..dopo il lavoro, dopo un aperitivo con gli amici. Quel luogo dove
 ogni suono ed ogni profumo è oramai noto….consueto, i sorrisi sono come
 abbracci ed il caffè sempre pronto. Paradossale che proprio in questa
 camera, leggendo alcuni libri lasciati in disparte per pigrizia o perché
 non adatti al momento, ho riflettuto su “casa mia”. Questa camera, queste
 quattro mura sono sempre le stesse, il calore persiste ed ogni ricordo è
 soddisfatto dalla persistenza…..ma tutto ciò che vive al di fuori è
 mutato, trasfigurato fino a trasmettere sensazioni di estraneità.
 Camminando da solo in questa piccola città…..mi sono sentito esattamente
 come il primo giorno trascorso da “neo-londoner”. Ho camminato in una
 città che non mi ha permesso di sentirmi a casa e di appartenere a questo
 luogo……ecco forse il perché delle tante ore passate a casa, con in mano un
 libro. Quale modo migliore per sentirsi nel luogo giusto al momento
 giusto? Quale modo migliore per apprezzare il proprio tempo libero?
 E’ bastato un anno. Poco più di 360 giorni per segnare una linea netta tra
 passato e futuro. Le corse da bambino per la strada, le botte date e prese
 tra amici, le lacrime per una ragazza, e le bevute con gli
 amici dopo un esame andato bene……il tutto posto dietro una linea
 rossa a marcare un confine. Una linea di non ritorno. Non qui. Né ora né
 domani. 
 Si affronta il tutto quindi con più facilità. Le domande hanno risposte
 semplici e secche. Qui non si torna. Se un giorno si tornerà in Italia,
 non sarà qui.
 Non è un disprezzare questi luoghi….anzi, è una consapevolezza di una
 sofferenza inevitabile nel non poter scordare la mia fortunata infanzia.
 Tutto però è cambiato. Si volta pagina e si guarda avanti con un ottimismo
 che mai mi sarei aspettato poco più di un anno fa. Si guarda avanti con la
 consapevolezza di avere, tra queste quattro mura, una famiglia che mi
 supporta e aiuta in tutto e per tutto.
 Sarà un anno particolare….forse con ancora maggiori imprevisti dell’anno
 appena trascorso.
Buon 2008 a tutti voi!
2 gennaio. Ore 15.17. On air Joe, Cranberries
 Questo sarà ricordato come il natale che si può scordare……quel natale di
 cui nessuno mai ricorderà i sorrisi…..perchè offuscati da malori e brutte
 notizie. Una vigilia passata a far fronte ad un forte mal di stomaco ed
 una febbre debilitante e poi una mattina nella quale ti svegli con una
 perdita di un caro amico di famiglia che ti fa capire quanto fragili siano
 le sicurezze di cui ci pavoneggiamo. Sarà il natale delle ore
 passate a pensare ascoltando canzoni ormai dimenticate, delle nuove
 amicizie e dei pomeriggi passati in libreria. Quello del vagare per casa
 alla ricerca di qualcosa che ti sappia stupire….
  La mia testa è a Londra. Quale stupore nello scoprirmi emozionato al
 vedere le immagini di una grigia londra, un’eccitazione bambina
 nell’attesa di un sabato ormai alle porte, quando prenderò l’aereo che mi
 riporterà tra le mura del nostro piccolo flat.
 Porto a casa con me il calore di una famiglia che ti regala fiducia nel
 futuro, i peli bianchi e neri di un gatto dalle posizioni improbabili e
 gli aperitivi con un nuovo-vecchio amico (grazie Beppe!), i caffè in
 libreria e una Venezia notturna che per fortuna mai cambierà.
 E tra pochi giorni si riparte! Tante, forse troppe cose da fare…..ma come
 chiunque viva Londra sa bene…….questa città ti insegna a sorpassare
 qualsiasi difficoltà…specie se si è in due!
Buon ritorno al lavoro a tutti quanti e a presto!
Ciao Carlo, un abbraccio………….
Filippo
 
								 Ciao a tutti! Siamo Rosy e Filippo, architetto e graphic designer. Dopo varie esperienze lavorative nel rocambolesco mondo dell'architettura italiana, tra Venezia, Firenze e Modena, abbiamo deciso di fare il grande salto.. a Londra. Questo è il nostro blog a 4 mani, per discutere di problemi, difficoltà e vicende varie che coinvolgono i giovani architetti che si trasferiscono nella City.
 Ciao a tutti! Siamo Rosy e Filippo, architetto e graphic designer. Dopo varie esperienze lavorative nel rocambolesco mondo dell'architettura italiana, tra Venezia, Firenze e Modena, abbiamo deciso di fare il grande salto.. a Londra. Questo è il nostro blog a 4 mani, per discutere di problemi, difficoltà e vicende varie che coinvolgono i giovani architetti che si trasferiscono nella City.
21 risposte a pensieri di inizio anno….