non cambia nulla…….

…ho cercato di non illudermi. Ho guardato in faccia la realta’ informandomi come mai prima sull’andamento dei sondaggi. Ho creato intorno a me una strana doppia vita; esternamente il disilluso e convinto che le cose sarebbero andate nel peggio dei modi cercando di far accettare l’amara realta anche agli altri…..mentre dentro me, nel cuore e nella piu’ intima coscienza iniziavo a crederci. Ho ascoltato tutto l’ascoltabile nel web mentre lavoravo e mi stavo convincendo che giorno dopo giorno…..gli errori politici degli avversari potessero favorire i democratici. Ho infine accettato tutto il peggio che le sole speranze non potevano fermare. Mai come quest’anno mi sono interessato a tutto cio’ che succedeva nel teatrino della poilitica e mai come quest’anno ero sicuro che il voto andasse manifestato perche’ qualcosa, anche se in minima parte, era cambiato. Non e’ bastato……quindi palla al centro e si ricomincia.

L’Italia ora e’ piu’ lontana in confronto a qualche mese fa. L’Italia ora e’ nuovamente nelle pagine dei giornali inglesi…..la politica italiana a volte compare nei piccoli trafiletti nei quali si parla in genere di dittatori africani, poverta’ nel mondo e diritti umani. L’Italia dai miei colleghi e’ rappresentata da due affermazioni…..beautyfull country and berlusconi thief.

L’Italia ora e’ governata da chi afferma che il vero problema non e’ la precarieta’ dei giovani ma il potere d’acquisto delle pensioni…aspettiamoci nei prossimi anni un triste esodo di tutti quelli che non hanno potuto sposare nessuno dei figli di Berlusconi.

Londra e’ stupenda in queste mattinate di Aprile. Da quando abbiamo cambiato casa l’andare al lavoro e’ quasi un momento da attendere….Campden Hill Road e’ una piccola strada che collega High Street Kensington con Notting Hill Gate. Inizia con una dolce salita coperta da alti alberi e risparmiata dalle troppe macchine. Le case in stile vittoriano sono stranamente piu’alte del solito e spesso mi domando quanto bella deve essere la vista dalle finestre piu’ alte, quelle dei sottotetti.
Ieri sera, ho visto un bellissimo film, In to the wild. Lo consiglio a chiunque (tranne a quelli che hanno votato per lo psico nano). Ma quel che piu’ mi ha colpito e’ stata la colonna sonora, composta e cantata da una delle voci piu’ profonde che abbia mai ascoltato, Eddie Vedder voce solista dei Pearl Jam. Proprio questa mattina, ho deciso di portare la colonna sonora sul mio Ipod…..e camminando ascoltando certe parole e sonorita’ti rendi conto che vi sono attimi che valgono piu’ di tutto quel che a volte puo’ mancarti. Senza la musica…..i 20 minuti che mi portano al lavoro sarebbero interminabili……

Oggi, ho avuto la conferma che dovro’ lavorare ad un prodotto per Alessi. Ho pensato molto e mi e’ tornato in mente quando ho iniziato ad appassionarmi al design. Guardando quei buffi e lucidi oggetti mi domandavo dentro di me…..chissa’ come deve essere lavorare su un prodotto del genere…….come sara’giocare con i gusti delle persone? E’ esattamente Londra, Rosy, Earls Court, Pub con gli amici, stanchezza, gioia e tristezza. E’ vita che ti ritrovi addosso giorno dopo giorno…..come i peli di un gatto che continui ad accarezzare. Tu lo sai che alla fin fine ti rimarranno sui vestiti e sara’ difficile mandarli via, e cosi’ la vita, che sai che ogni piccolo tuo gesto definira’ ogni tuo piccolo passo. Ma ne sei assuefatto….e di quei gesti non ne puoi fare a meno.

Non vedo l’ora di iniziare. Ieri primo meeting con un giapponese (per la meccanica dell’oggetto) e con un tipo della Alessi. Per la prima volta di fronte ad una persona che cercava di parlare inglese (il giapponese) mi sono sentito quasi un madre lingua, potete immaginare il suo inglese…….
E prorpio ieri sono rimasto affascinato da un qualcosa di cui avevo sentito parlare o visto in qualche film (American Psycho forse?)….e cioe’ che i Giapponesi offrono il proprio biglietto da visita con entrambe le mani e con un accenno di inchino. Credo sia una forma estrema di rispetto…..come se consegnandoti il loro biglietto…consegnassero la propria identita….la propria presenza.

La mia pausa finisce ora…..torno a lavorare. Ogni tanto mi guardo alle spalle e mi sincero che il sole non abbia lasciato spazio alle nuvole….e’ uno di quei gesti dei quali non posso fare meno. Ricordo che lo facevo sempre anche in Italia. Quando tutto andava bene osservavo il cielo…..come a cercare conferma che tutto filava dritto. Trovare questa conferma a Londra forse a volte e’ piu difficile, ma l’apprezzi molto di piu’. Proprio come nel finale del film di Sean Penn…..tutto finisce con il sole in faccia, una lacrima e una canzone che dice:

“When you want more than you have, you think you need…
and when you think more then you want, your thoughts begin to bleed.
I think I need to find a bigger place…
cause when you have more than you think, you need more space.”

un abbraccio a tutti.

F

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