settembre a Londra

ore 23.15, notte limpida, ascoltando Ludovico Einaudi


…mi accorgo solo ora di non scrivere su questo blog da più di due mesi. Vediamo allora di fare mente locale e capire cosa è successo in questo lasso di tempo…..fatemi pensare…..le olimpiadi sono arrivate e fortunatamente sono anche passate, Berlusconi è ancora al governo ma lui, purtroppo, non passa. La Russia ha invaso la Georgia e Amy Winehouse miracolosamente è ancora viva…..e poi…..ah, giusto, io e Rosy ci siamo sposati. Tutto un intero anno di preparativi e preoccupazione si sono concretizzati in una giornata indimenticabile in compagnia dei più cari affetti e avvolti in uno dei paesaggi a noi più cari….

Ora tutto è alle spalle, tutto è diventato un luogo dove tenere al riparo i nostri ricordi, nei quali rifugiarci nei momenti di bisogno.

Ora si guarda avanti, tanti sono gli stimoli che questa città ti offre, non proprio a buon mercato ma sicuramente concreti.

In questi giorni ho seguito con curiosità tutti gli sviluppi della discussione sull’utilità o meno di fare il grande salto e venire a cercare lavoro qui nella fredda Inghilterra. Personalmente non riesco a prendere posizione, non tanto per mancanza di opinione o di esperienza, piuttosto il motivo si può individuare nel fatto che in questi ultimi anni ho lavorato molto su me stesso e sul cercare un equilibrio che mi permettesse di essere più impermeabile ai luoghi, alle atmosfere e alle persone. Chiunque mi conosce sa che non parlo assolutamente di ricerche spirituali interiori o di raggiungimento di pace mentale, pma piuttosto del giusto peso da dare alle cose.


Londra come tutte le cose ha un suo peso. Enorme, forse troppo a volte.
Anche Modena, negli otto mesi passati in quella strana solitudine, ha avuto un suo peso sul mio umore e sulla mia serenità, ma il tutto era bilanciato dalla possibilità di raggiungere Rosy a Firenze e quindi tutto era vissuto con un termine…..forse incerto ma sicuramente breve.

Ora, qui a Londra, il termine non c’è e non ha ragione d’esistere. Non esiste un chiaro e preciso obbiettivo da raggiungere e per il quale fare sacrifici. O meglio vorrebbe esistere, ma a volte anche noi ne smarriamo il significato… Spesso mi rendo conto di soffrire di tutte le mancanze che provo in questo luogo…….ma nel mio profondo mi rendo anche conto di emozionarmi ancora oggi, dopo più di 1 anno e 8 mesi , ogniqualvolta mi ritrovo circondato da ragazzi da tutti i paesi e parlare una lingua che non è mai stata mia e che forse mai lo sarà. Mi scopro a sorridere nel passeggiare per le strade pulite e ordinate dell’ovest e voltarmi indietro….a circa tre anni fa, quando la mia vita sembrava oramai definita, nella cornice di Venezia, scandita dalle partite di calcetto e dagli aperitivi in piazza. Dal cinema e dal teatro d’inverno e dalla spiaggia del Lido d’estate.

Mi diverte attraversare le barriere della metro giocando a strisciare la mia Oyster sempre più rapidamente e cercando di non spalmarmi sulle porte ancora chiuse…riconoscere, da sempre più lontano, i turisti italiani alla ricerca di Portobello e vederli sciamare a Notting Hill Gate. E poi la sera sdraiarmi suldivano e aprire le tende, per poter contare gli aerei passare lungo la finestra di casa….lenti ma regolari.
La città sembra non vivere una crisi vera e propria, ma la crisi c’è e si avverte parlando con la gente.
Le banche falliscono e i brokers da milioni di pounds vengono licenziati. Il mercato degli immobili è in crisi e moltissime agenzie immobiliari presto chiuderanno i battenti.

In italia la maggior parte dei giovani sui 30 anni pongono l’incertezza nel proprio futuro al primo posto nelle loro preoccupazioni. A noi non resta che lavorare, in attesa che questo brutto temporale passi…..sperando non ci lasci troppo bagnati.

La mia Londra è una malinconia di rapide nuvole grigie…L a mia Londra è Rosy, candele accese sulla finestra e brindisi con amici a volte troppo fragili. La mia Londra è serenità e fiducia nel futuro…..

A volte, una mattina di sole può sorprenderti come una caffettiera già pronta sul fornello…..quella che devi soltanto accendere.

Take care

Filippo

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