aria di vambiamenti…

ebbene si, ora e’ da troppo tempo che me ne sto bella tranquilla e udite udite che non cambio lavoro, essendo in questo studio da ormai piu di un anno, il che e’ un bel traguardo per me. ma ovviamente e’ da un bel po’ che ho cominciato ad essere, nuovamente, inquieta…ma questa volta la cosa e’ piu’ complicata del solito.

l’altro giorno io e le mie colleghe insieme a Lady Susan abbiamo assaporato un bel lunch break a base degli oramai insopportabili sandwiches di Pret A’ Manger in compagnia di un allegro ometto della Saint Gobain, che ci spiegava come i prodotti della sua azienda potessero essere impiegati nell’architettura ecosostenibile. trattasi di CPD, pratica sicuramente nota a tutti coloro che lavorano negli studi di architettura inglesi..per chi non lo sapesse sono dei seminari di durata variabile ( possono essere di un’ora ma anche di un giorno) a cui tutti gli studi devono, diciamo cosi, sottoporre i propri architetti ( vengono fatti anche dei controlli da parte del RIBA ) per mantenere alto il loro livello di aggiornamento su varie tematiche e problematiche che coinvolgono i progettisti.

nel mentre l’ometto spiegava e le mie colleghe ascoltavano attentamente robe riguardanti l’U value e le building regulations io stavo pensando a tuttaltro.

non so se veramente voglio fare l’architetto da grande.

sinceramente, ma proprio in tutta sincerità…a me questo lavoro mi annoia. e ora sono un pò stanca di annoiarmi. questo vestito potrei continuare a portarlo per tutta la vita, è un vestito ben fatto e di ottima qualità…ma insomma non mi sta come vorrei…è un pò stretto, a volte invece mi sembra troppo largo..una cosa è certa non è il mio stile, e non mi calza a pennello. e non credo i essere il genere di persona che può indossare un vestito che non le sta bene per tutta la vita.

sinceramente io ho voglia di fare qualcosa di più creativo. non mi vedo atutta la vita ad avere a che fare con planning permissions, party wall surveyors e u values. i miei colleghi seniors passano la metà del tempo a scrivere mail, l’altra metà al telefono, quel poco che resta a fare disegni tecnici.

ma dov’è la creatività di questa professione? una bellissima pofessione per carità, ci vogliono 2 palle così…ma io ho bisogno di qualcos’altro. ho bisogno di toccare e sentire qualcosa che creo, che viene fuori dalla mia mente..dalla mia fantasia ( oddio, che paorola..esiste ancora la fantasia?..)

e così a breve farò l’esame IELTS per avere la cerfificazione della lingua inglese….e da lì si ripartirà per una nuova esperienza, con un bel pò di paura, lasciare il vecchio per il nuovo proprio ora è un bel casino….

rimanete sintonizzati, vi farò sapere..

a tutti i ragazzi che non trovano lavoro: in tutta sincerità, il momento non è dei migliori, la crisi c’è e si sente, e io davvero non so cosa consigliare a chi è qua ormai da tempo. inserirsi ora non è facile, ma provatele tutte, magari prendendo vie traverse, non mollate, però a questo punto considerate la possibilità che passi un pò di tempo prima che abbiate il lavoro come architetto. i

o vi consiglio comunque gli studi piccoli che lavorano con i privati, specie nel residenziale. considerate che il mio studio ha tamente tanti lavori che è costretto a rifiutarli. gli studi piccoli sembra stiano risentendo di meno di questa situazione.

per chi deve rrivare ancora: a questo punto io proverei prima a fare un attacco dall’italia e vedere come va. oggi, e almeno per un pò ( speriamo ), eviterei di trasfermi di punto in bianco a londra, specie se avessi un lavoro in Italia.

in bocca al lupo a tutti

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