Oddio e’ passato un secolo dall’ultima volta che abbiamo scritto su questo blog. Non so bene perche’ abbiamo lasciato passare cosi’ tanto tempo. Gli ultimi mesi sono stati intensi, anche un po’ difficili a dir la verita’. Molte cose sono cambiate.
Londra non e’ piu’ la citta’ in cui siamo arrivati pieni di entusiasmo oramai due anni e mezzo fa. In questi mesi migliaia di persone qui hanno perso il lavoro. E tra loro purtroppo molti architetti. E tra questi architetti, purtroppo, molti nostri amici. Non credo di sbagliarmi tanto nell’affermare che tutti i miei amici italiani ( forse se ne salva giusto giusto una ) che avevano trovato lavoro come architetti e che scrivevano spesso su questo blog sono stati licenziati…o made redundant come si dice qua. In pratica vuol dire che non vieni mandato a casa perche’ non vali e quindi decidono di licenziarti, ma sono costretti a metterti alla porta perche’non c’e’ abbastanza lavoro. Il risultato e’ lo stesso. Rimani senza lavoro.
E se si pensa che molti di noi sono venuti qua per scampare al deserto che caratterizza la nostra professione in Italia..beh, e’ davvero triste…Ed e’ triste anche il fatto che al momento pochissimi dei licenziati sono riusciti a reinserirsi. A quanto pare rimediare dei colloqui e’ un’impresa alquanto ardua, addirittura molte agenzie di recruitment non prendono piu’ i curricula degli architetti.
Insomma c’e’ ben poco da stare allegri. Per chi non l’avesse capito ( lo abbiamo gia’ detto piu’ volte ma dalle ultime richieste arrivate nel blog credo che ancora il concetto non sia chiaro ) non e’ il momento di trasferirsi a Londra.
Non conta quanti anni avete e neanche purtroppo quanta esperienza avete. Semplicemente non c’e’lavoro, e comunque prima di voi ci sono ora in giro centinaia di architetti con esperienza in UK in attesa di essere reinseriti sul mercato, quindi e’ chiaro che per chiunque arrivi adesso e’ praticamente impossibile trovare lavoro in uno studio di architettura. Quindi ragazzi, per ora lasciate stare. Orientatevi verso altri lidi ( Dubai, Singapore…il resto d’Europa non sta messo meglio..) e ridirigete i vostri pensieri in terra d’Albione tra un po’ di tempo.
Chiusa questa parentesi parliamo un po’ di noi…
Noi siamo stati miracolati. Almeno per il momento entrambi abbiamo conservato il nostro lavoro, e, incrociando tutte le dita possibili e immaginabili, dovremmo averla scampata, nel senso che le prospettive per il futuro negli studi in cui lavoriamo sono abbastanza tranquille. Filippo dopo la morte di Jan Kaplicky e’ miracolosamente sopravvissuto alla scomparsa di Future Systems, con conseguente disintegrazione del team che lo costituiva ( tutti licenziati ), ed e’ passato ad Amanda Levete and Partners.
Dopo un primo momento di sbandamento dovuto all’aver perso tutta una serie di riferimenti contemporaneamente e anche ad un modo diverso di lavorare le cose adesso sembrano andare meglio. Il nuovo studio e’ molto impegnato e i ritmi sono abbastanza incalzanti, specialmente per l’unico visualizer…menomale che Amanda, memore degli accordi con Jan, ha acconsentito a dargli one day off.
Per quanto riguarda ma medesima..ho appena finito un corso di interior design che mi ha tenuto impegnatissima per circa 3 mesi. Un delirio di consegne una dopo l’altra e di nottate in bianco che possono competere solo con quelle fatte durante gli anni dell’universita’. Spero di riuscire a fare un post a proposito…per ora mi limito a dire che e’ stata un’esperienza bellissima, che mi ha veramente fatto capire tante cose su quello che voglio fare da grande…e che in un certo mi ha fatto fare un percorso a ritroso verso l’architettura, e verso una professione che nonostante tutto comincia a darmi
( era ora! ) delle soddisfazioni. Il mio mitico capo, Lady Susan, mi ha concesso 3 mesi di unpaid leaves ( diciamo un periodo sabbatico, praticamente un’utopia in un momento in cui stanno mettendo alla porta 2 architetti su 3), e da qualche giorno sono tornata nel mio piccolo studio di South Kensington, dove oltre alle mie colleghe e al te’ al ginger, ho trovato un progetto molto interessante, che avevo parzialmente iniziato prima del corso e che i clienti sono ora intenzionati a portare avanti. Si tratta di un loft su due piani abbastanza grande a Knighsbridge, per il quale una volta finita la parte di ristrutturazione, ci sara’ da fare anche il design scheme. E questo probabilmente, insieme a due appartamenti per degli allegri clienti italiani che sono stati subito appioppati a me, mi terra’ impegnata per almeno un annetto….Nel frattempo, dato che anche io mi ero accordata per un giorno off ( meno soldini ma piu’ liberta’ per fare lavori personali ) mi do da fare per cercare miei clienti, possibilmente per il momento per costruirmi un portfolio come interior designer.
Ci sono un paio di cosette all’attivo. Speriamo che prendano forma.
Come dice Filippo siamo potenzialmente ricchi e pieni di lavoro, dopo due anni e mezzo i contatti sono molti…ma passare dal potenziale al reale e’ dura. Noi ce la stiamo mettendo tutta, anche se i momenti di sconforto non mancano…
Paola ci chiede se oggi dopo tutto questo tempo rifaremmo la pazzia di mollare tutto e partire per londra….La risposta e’ ….
Certo! Senza il minimo dubbio.
Pur con tutta la crisi e il delirio in cui oggi si trova questa citta’noi continuamo a vederla come una realta in cui si puo’ fare davvero tanto, in cui ancora c’e’ spazio per le idee e la creativita’..e continuamo a pensare che venire qua sia stata la decisione migliore che avremmo potuto mai prendere. Anche solo per l’enorme bagaglio in termini di rapporti umani che ci ha regalato.
Insomma, fatto questo punto della situazione, appurato che siamo vivi e attivi, si puo’ ripartire con questo blog!
A prestissimo!
Rosy
47 risposte a resoconto di due miracolati…