torno sul blog dopo tanto tempo.
stasera ho voglia di scrivere.
e’ sempre piu’ raro trovare il tempo da dedicare a questo piccolo spazio che pure ci ha dato tanto. la vita si fa sempre piu’ intensa qui. il lavoro comincia a crescere, le responsabilita’ e l’impegno di conseguenza aumentano. i passi uno dopo l’altro cominciano a diventare consistenti, a segnare una traccia importante, quasi una piccola strada che sta prendendo forma.
e dopo quasi tre anni di londra ( e di mind the gap ) eccoci qui a cercare di comprare casa. un’impresa ardua, molto piu’ complicata e stressante di cio’ che pensavo. dopo tre mesi di ricerca siamo gia’ esausti. e non solo per l’impegno fisico e mentale che la ricerca comporta, non solo per la velocita’ con cui il mercato si muove, che ci porta ad essere letteralmente tartassati dagli agenti e a non avere neanche il tempo di riflettere 24 ore prima di fare un’offerta, ma piu’ che altro per il processo mentale che la accompagna con tutte le riflessioni che ne derivano.
un’esplorazione in parte curiosa in parte rassegnata attraverso la realta di una citta’ a misura di banchieri, fatta di prezzi folli e case giardinettate dalle fattezze simili a quella di Biancaneve e i sette nani, che sembrano non avere nessuna solidita’ ( altro che il buon cemento armato italiano ) e pare assurdo possano costare certe cifre.
in piccolo, un viaggio attraverso le assurde ingiustizie della vita, quelle che non hanno razza o religione, che esistono e basta, e da sempre segnano una differenza tra gli esseri umani, in tutti i luoghi del mondo. almeno credo.
si lo so, ho scoperto l’acqua calda. forse la Biancaneve sono io…
ma anche un piccolo viaggio interiore attraverso i motivi che ci spingono a fare questo passo. quanto e’ difficile raggiungere la stabilita’. anche qui e’ difficile( ma vi avverto, non ho mai pensato il contrario!), pure per una coppia di professionisti con un buon lavoro e delle buone prospettive di guadagno.
i ma che cosa e’ poi la stabilita’? avere una casa? una famiglia?e’ questo veramente che ci rende felici?quanto vale affannarsi cosi’ per raggiungere degli obiettivi?quali sono gli obiettivi che contano veramente?
e una volta che li abbiamo raggiunti…ce ne saranno degli altri. e tutto ricomincera’ di nuovo.
mentre racconto questo da qualche parte in questa citta’ immensa una giovane mamma single sta pensando a come fara’ a sopravvivere. chi pensera’ alla sua bambina? ha tagliato i capelli corti perche’ cosi, mi ha detto, l’impatto sara’ meno forte per le persone care che, tra qualche giorno la vedranno calva a causa della chemio. e da qualche altra parte in italia un’altra giovane donna si chiedera’ se lei una figlia potra’ mai averla.
quali sono gli obiettivi che contano veramente?
mi viene in mente la mia vita a firenze. gli anni spensierati dell’universita’.
ho nostalgia di una passeggiata a ponte vecchio di notte d’estate. del chiostro della santissima annunziata. dei lungarni al tramonto.
ho nostalgia del tempo in cui lavoravo solo per il piacere di farlo, per il piacere di vivere nell’architettura.
eppure oggi, mentre tornavo a casa dopo una giornata estenuante di riunioni con una cliente americana ho pensato che mai sono stata cosi’ soddisfatta della mia professione di architetto come in questi giorni. ho pensato, mentre guardavo le strade verdi e ordinate di chelsea che mi manchera’ molto Londra. quando un giorno saro’ tornata in Italia…
non provate a cercare un capo e una coda al mio post di stasera.
questa volta non ce l’ha.
ve l’avevo detto che avevo voglia di scrivere…..
cheers
rosy
17 risposte a pensieri sparsi