gazumping e dintorni….

Sembrava che questo giorno non dovesse arrivare mai e invece finalmente,
dopo 6 mesi di ricerca e di attesa e’ fatta.
Si conclude qui, fortunatamente con un epilogo felice ma soffertissimo fino all’ultimo secondo, quella che e’ stata forse l’esperienza piu’ travagliata dei nostri tre anni a Londra…..
Comprare casa.
Da giovedi’ scorso siamo finalmente proprietari di una casa in London, precisamente nel quartiere di Ealing, nell’ovest di Londra ( anche se Luton ci tentava molto…) .
Ma mai e poi mai avrei potuto pensare che comprare casa sarebbe stato un
tale incubo.

Ricordo benissimo la prima domanda fattaci dal Faisal, il
nostro mortgage advisor, la prima volta che lo incontrammo la scorsa
estate..guys, are you sure you want to buy a property here?
All’epoca, in pieno entusiasmo per la ricerca della mia prima casa di proprieta’, non avevo colto bene il significato di quelle parole, ma ora, passati sei mesi, credo di intuire cosa Faisal volesse dire.

Se finora mi ero piu o meno convinta che in generale quasi tutto in UK
funzionasse meglio che in Italia, con la storia della casa mi sono dovuta
fermamente ricredere. Questa regola non vale per quanto riguarda la
compravendita immobiliare, che e’dominata da un sistema incredibilmente
confusionario, scorretto e a tratti inverosimile, e che ha come
protagonisti, oltre alle povere vittime che sono i buyers, tutto un
groviglio di personaggi con i quali ci si deve costantemente accapigliare lottando fino all’ultimo.

A cominciare ovviamente dagli agenti immobiliari, che nel rispetto della tradizione che li vuole esseri meschini e senza scrupoli sono esattamente cosi’, anzi, anche peggio.
La cosa piu’ ignobile che sono in grado di fare, oltre alle aste tra i possibili acquirenti di un immobile, a loro insaputa ovviamente, e’ continuare a pubblicizzare e a far vedere una casa per cui qualcuno ha gia’ fatto un’offerta che e’ stata accettata dal venditore. Di conseguenza, mentre tu sei li che ti scervelli sulla sfumatura delle pareti o del divano o che magari chiedi i tuoi preventivi a destra e a manca, vieni elegantemente e senza possibilita’ alcuna di appiglio sorpassato da un altro potenziale acquirente, il quale, prontamente indirizzato dagli agenti, ha offerto leggermente piu’ di te. Il risultato e’ che tu perdi la casa ovviamente, i soldi che hai gia’ speso ( appena l’offerta viene accettata deve essere commissionato e pagato un rilievo che serve alla banca per rilasciare il prestito ) e anche tutti i tuoi sogni e i tuoi progetti. E questo purtroppo, non esistendo qui il compromesso che abbiamo invece in Italia, puo’ accadere anche un’ora prima dell’ufficializzazione dell’atto di vendita, quindi della firma del contratto.
Considerando che cio’, date la lungaggini burocratiche con cui la procedura si svolge ( incredibilmente pari al doppio di quelle degli altri stati europei ), accade dopo circa un mese/un mese e mezzo dall’accettazione dell’offerta, si capisce bene che il tutto diventa una vicenda estremamente complicata e snervante.
Questa ignobile pratica delle agenzie genera un fenomeno diffusissimo in Inghilterra, che riesce a far saltare un’alta percentuale
di trattative immobiliari, neanche a dirlo soprattutto a Londra: il temutissimo GAZUMPING.
Gia’ il nome direi che e’ un programma, dato che contiene in se una sorta di irruenza, che effettivamente rappresenta bene l’essenza dell’azione che sta ad indicare. Potrebbe sembrare una parola scherzosa, ha un suono quasi allegro, ma non c’e’ molto da stare allegri se si viene gazumped.
Esistono addirittura polizze assicurative contro il gazumping, per danni materiali e soprattutto morali che questo genera. Ed e’ davvero una pratica
incivile, fiore all’occhiello di un mercato immobiliare che definire appunto selvaggio e’ dire poco, in cui veramente ‘homo homini lupus’ per citare il buon Hobbes.
E comunque c’e’ dell’altro.
Vogliamo parlare dei ‘solicitors’? loro gestiscono ovviamente tutti gli aspetti legali dalla vicenda. Con una lentezza esasperante.
Operano in coppia, uno per il venditore e uno per l’aquirente. Comunicano fra di loro solo via fax, il telefono sembra troppo tecnologico.. in fondo perche’ scambiarsi inormazioni in tempo reale?
Spesso i solicitors si relazionano con un’altra categoria famosa per interagire in tempi biblici, i ‘freeholders’.
Bene, sui freeholders bisognerebbe aprire un capitolo a parte, ma non e’ il caso. Diciamo, per chi non lo sapesse, che l’80% degli immobili in UK vengono venduti in ‘leasehold’, e cioe’ si acquista il diritto di proprieta’ sulla casa per un tot di anni, tuttavia esiste una sorta di proprietario assoluto, il freeholder appunto, che rimane proprietario del terreno su cui sorge l’immobile e riacquista il diritto sulla proprieta’ una volta scaduti gli anni in questione. Costui rimane una sorta di entita’ decisionale
che va comunque interpellata in molte circostanze, se vuoi alzare un muretto, sostituire una finestra, fare un’extension, e cose del genere, e appunto, se decidi di rivendere la casa ( verrebbe da chiedere …ma sono proprietario o no di casa mia?..mah )
E considerando che spesso il freeholder non e’ un singolo costui, ma si incarna in una societa’, a sua volta spesso rappresentata da un’altra societa’ che ne fa le veci, la faccenda, diciamo cosi’ si complica, e, soprattutto si dilunga.

Per non parlare delle banche, queste ‘generose’ entita’ invisibili che ti forniscono i soldini per pagare. dopo averti fatto un minuzioso interrogatorio entrando nelle tue abitudini piu’ intime per capire se hai possibilita’ di schiattare in poco tempo e non restituirgli piu’ la loro pecunia.

Anche su questo ci vorrebbe un capitolo a parte.

Insomma, credo di essere stata abbastanza noiosa, ma forse avrete capito con cosa ci siamo rapportati negli ultimi mesi e giustificherete la nostra assenza dal bog.
Comunque oramai e’ andata. Nonostante fossimo terrorizzati dalla cosa fortunatamente non siamo stati gazumped e siamo riemersi da questo marasma, con le finanze e la pazienza prosciugate, ma con questo gioiellino.

Ovviamente, appurata la triste
consistenza dell’edilizia piu’ o meno recente, la scelta non poteva che
ricadere su una period conversion, con immancabili giardinetto, sash windows
e camini vari. In perfetto Victorian style.
Adesso viene il bello.

A presto

Rosy

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