Obra de Arte

Obra de Arte (i nostri amici ingegneri, cioè quelli che dovrebbero essere i nostri sudditi, anche in Portogallo alzano la voce)

Esiste in Portogallo una trasmissione che secondo me è molto intelligente. Beh, diciamo “abbastanza”. Abbastanza simpatica. Si chiama Obra de Arte e va in onda sulla RTPN non ricordo quando. È una trasmissione che mi da l’idea di essere un po’ “commerciale” perché oltre ad esaltare il mondo delle costruzioni sotto il profilo, diciamo così, “culturale”, in realtà ha tutta l’aria di essere una efficace promozione dell’industria del settore. E questo avviene parlando con i protagonisti delle più grandi opere di ingegneria portoghese realizzate negli ultimissimi anni. Protagonisti che, per OdA (e scusate se uso delle sigle ma qui in Portogallo usano le sigle per tutto! Gli articoli di giornale delle volte sono degli ermetici messaggi siglati), per OdA, stavo dicendo, i protagonisti non sono mai gli architetti autori dei progetti, bensì coloro che si adoperano per rendere realtà le nostre più recondite stravaganze. In realtà OdA riconosce sempre il valore “artistico” dell’opera architettonica in sé, ma tende a focalizzare tutta l’attenzione verso gli ingegneri e verso le problematiche relative alla realizzazione dell’opera e alla progettazione e alla gestione del cantiere. Sia quando si parla della pala che funge da copertura della piazza antistante al Pavilhão de Portugal, a Lisbona, sia quando si parla della Casa da Música o dello stadio di Braga realizzato in occasione degli Europei del 2004, hanno nominato pochissime volte Siza, Koolhaas e Souto de Moura e nel caso dello stadio di Braga non mi ricordo di aver mai sentito chiamare in causa il povero Eduardo. Diciamo che, per noi architetti o recenti-architetti, trasmissioni come questa hanno la potenzialità di essere una manna dal cielo perché, pur parlando (spesso ma non sempre) di imponenti opere architettoniche gestite e realizzate da grandi gruppi di progettazione espertissimi e competentissimi, sono comunque uno squarcio più o meno realistico sul mondo dell’ingegneria, delle costruzioni “sul campo”, delle dinamiche del cantiere (o per chi vuole della sua “poetica”) valide anche a carattere generale. Almeno è quello che penso io quando guardo questa trasmissione invece di andare a lavare i piatti della cena di ieri sera, come vorrebbe la mia ragazza.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *