!!!….és tu, Pai Natal??!

in questi giorni i miei piedi callosi ritornano a calcare il suolo del vecchio stivale. La cosa è avvenuta così rapidamente che non c’è stato il tempo materiale per provare la giusta dose di saudade. Saudade, o desio, come lo tradusse il Tabucchi. E poi adesso c’è il Natale, e c’è da concentrarsi su quello. Sulle renne; sui dolciumi; sui regali introvabili; (sì, esatto, è un elenco lunghissimo di cose da leggere); sull’essersi dimenticato di dire ai tuoi cosa volevi per regalo e quindi sull’averli costretti a spendere dei soldi “alla cieca”; sul fatto di aver trovato già due belle ceste di regali sotto l’albero, che è come al solito bello imponente, come piace a me; sulla città decorata a dovere; sul freddo; sulla prima neve; sui bar e le strade stracolme di gente (gente che, forse, non lavora mai! Città ricca la mia…); su di me; sui cd natalizi che voglio ascoltare; su The Christmas Song (Merry Christmas To You) e Christmas Dreaming (A Little Early This Year); su Nat King Cole e Frank Sinatra; su Il sergente nella neve di Mario Rigoni Stern e i sui Inverni lontani e i Natali di guerra; sul Canto di Natale e altri deliri simil-Dickens; su una raccolta di racconti che parlano di Natali tristi; sulla saudade che dovrei provare per Porto, ma non c’è tempo, non c’è tempo! E poi a Porto avevo sempre saudade dei Natali della mia terra, per cui cosa voglio adesso! Un Perry Como con un buon Winter Wonderland d’annata andrebbe più che bene, magari accompagnato da un formaggio forte o un cioccolato fondente, della frutta secca e una schiaccianoci. Dopo Perry potrebbe trovare posto un Let It Snow, Let It Snow, Let It Snow, ma non mi chiamate quel canto-tutto-io di Frank, no no, meglio quell’altro, quel Woody Herman…

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