ESISTOOOOO!!!

…piccola ma adatta a me. ebbene si, dopo tanto peregrinare Ulisse ha trovato al sua Itaca, una piccola Itaca nuova di pacca, con lavatrice, forno a microonde, miscelatore nel lavandino, wooden floor…e chi ha avuto a che fare anche solo per dieci minuti con l’ubiqua moquette inglese marrone sa di cosa parlo. e soprattutto, signore e signori, con un bagno tutto mio! si perchè da queste parti è molto in voga l’amena condivisione del bagno con illustri sconosciuti, che dimorano al tuo stesso piano (quando va bene…ho visto uno studio che aveva il bagno al primo piano). anyway, il problema della casa è sistemato. la zona non è ovviamente una delle più fighe di londra, ma a un certo punto mi sono detta che tutto sommato potevo accontentarmi. se non altro è sicura, almeno quanto lo è casa dei miei a firenze, dove ho vissuto 26 anni. sostanzialmente è una zona residenziale, molto ben servita dai mezzi e piena di negozini microscopici ed economici. nel giro di mezzo chilometro ho contato ben tre “poundland” che altro non sono che l’equivalente anglosassone di “tutto a un euro”, con la dovuta conversione. e un numero impressionante di ristoranti etnici, dal cinese all’indiano al polacco. e per me, che camminare è come respirare, è anche fattibile andare a piedi a lavoro, pioggia permettendo… diciamo che in questi giorni l’ho fatto, ci metto poco meno di un’ora. che per me, anche quando stavo a siena, era normale amministrazione…certo là piove meno! e con i miei stivali mobbidi mobbidi…e chi m’ammazza a me. oltretutto si scoprono un sacco di cose, si sentono nell’aria una moltitudine di idiomi, di odori…ci si accorge come, nello spazio di un isolato, l’aspetto del quartiere cambia radicalmente.nei prossimi giorni vi delizierò con le foto, ora sto cercando di organizzarmi in tutti i sensi. per certi versi mi sento come un bambino che impara a camminare…un passino alla volta prendo coraggio e “oso”…tornare a casa a piedi, usare il microonde (ridete ridete, ma a siena non ce l’avevo!), comprare un scheda telefonica inglese, sperimentare le zuppe di verdura inglesi.e il lavoro? mi diverto, e sto bene con i miei colleghi. inizio anche a capire meglio l’inglese e le battute, che devo ammettere sono davvero molto british, cosa che non mi dispiace, dal momento che degli inglesi apprezzo il pudore, vero o finto che sia. sono tutti molto gentili con me, l’unico problema è che forse il mio inglese potrebbe assumere una leggera inflessione teutonica, dato che su sette architetti che siamo, tre sono tedeschi, anzi, tedesche. inoltre ho scoperto che l’architetto più anziano (quell con il supergozzo) si chiama Patrick, ed è canadese. Poi una delle segretarie è asiatica…insomma, come capita spesso a Londra, lo studio è un’entità multietnica. Un’altra cosa che mi ha piacevomente sorpreso è che ci sono be tre segretarie, ciascuna con il proprio ruolo…cosa che in Italia rappresentrebbe la fantascienza, dal momento che siamo abituati all’architetto implume-segretaria-sturacessi, tre al prezzo di uno. i lavori, come dissi la volta scorsa, sono molto interessanti; ho finito la preparazione di una presentazione ieri, una extension di un centro parrocchiale di una chiesa, che mi ha dato modo di capire come gli inglesi, molto più di noi (o di me?) vivono la religione e soprattutto lo spazio fisico della parrocchia e degli spazi annessi. ho capito che sta entrando un lavoro grosso, di un certo valore, e che per questo c’è un certo fermento, e questa è la good news….la bad news è che dovrà essere pronto per giugno…Patrick ha mimato la propria disperazione sbattendo ripettutamente la testa su un pilastro, mentre il gozzo leggiadro ondeggiava.ultima cosa, venerdì scorso ho partecipato al Christmas Day Out! ovvero la gita natalizia per Londra, con pranzo, organizzato (e pagto) dallo studio. Diciamo quindi che lo studio per cui lavoro è composto da tre filiali, oltre a quella di Londra ce n’è una a Cardiff e una a Wells. Una volta all’anno si riuniscono tutti, a rotazione in una delle tre città, per mostrare ai colleghi degli altri studi cosa ha fatto lo studio della propria città, quali cantieri ha seguito e quali i risultati. Quest’anno è toccata Londra, e il cantiere che abbiamo visitato è stato quello di St. Martin In-The-Fields, praticamente la Chiesa accanto alla National Gallery…io la conoscevo perchè ogni sera o quasi vengono fatti dei concerti, ci ero stata a sentire a lume di candela un paio di fughe di Bach da ragazzina, nel corso del mio primo soggiorno a Londra…ero appena maggiorenne, chi l’avrebbe mai detto che dopo 10 anni ci sarei tornata sotto altre vesti…a volte è curioso come i percorsi, anche personali, si intreccino attorno a se stessi. Insomma, il lavoro che lo studio ha fatto, ancora in corso comunque, è articolato su due livelli: uno prettamente conservativo, e riguarda la pulizia delle facciate, degli interni, opere di consolidamento, revisione del tetto; l’altro più invasivo, e riguarda gli spazi esterni e il sottosuolo: lo spazio adiacente alla chiesa, attualmente occupato da…nulla direi, è stato riorganizzato con la creazione di due padiglioni per ospitare servizi, bookshop e altro, occupando parzialmente appunto anche il sottosuolo.

La giornata è proseguita con il pranzo in un ristorante di Covent Garden, dove tra le altre cose ho avuto modo di assaggiare il famoso pudding inglese, per l’occasione guarnito con crema di brandy…gente, non è affatto male! diciamo che, per chi è di Siena e dintorni, è un misto tra panforte e pancosanti...una goduria.

La corona di cartavelina arancione che mi vedete sfoggiare con un certo orgoglio proviene da dei cilindri di carta colorata e dorata, tipo caramellone cilindriche, che da queste parti vanno di moda sotto natale…

c’è tutta una procedura per aprirli, dettata dalla tradizione, ma per farla breve sti cilindri si aprono e dentro c’è la corona di svariati colori e un regalino: a me è toccata una lentina di ingrandimento, alla mia vicina una pistolina ad acqua…tipo uovo di pasqua natalizio, ecco. Orbene, per oggi è tutto. Saluto tutti e un grazie particolare a chi nn si è appisolato leggendo questo post fiume!!!!!

Da Loveridge Road, London NW6 2DU, per oggi è tutto.

Vi abbraccio forte!

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