una risposta

Oggi vorrei finalmente dare un minimo una risposta a tutti quelli che mi hanno più volte chiesto consigli, suggerimenti e dritte sulla Spagna, sul lavoro, sull’architettura, e su come sia vivere in Spagna. “Meglio Madrid? Meglio Barcelona? Meglio la pampa o meglio la montagna?”

Mi sono sempre un po’ trattenuto dal rispondere a tutte queste richieste, non penso di avere nessuna capacità di dare consigli del genere, soprattutto senza conoscere il mio interlocutore. La mia esperienza poi è totalmente differente da qualsiasi altra di ogni altra persona. Partii con un laurea, con dei motivi concreti e confusi, ma partii, mi lanciai…penso che in queste cose il segreto sia buttarsi, chiudere gli occhi e saltare da quel trampolino che sembra altissimo, ma in fondo c’è sempre l’acqua. Non dipende da dove salti, bensì che tipo di salto fai. Cosa voglio dire con questo? Semplicemente che la motivazione ognuno la deve tenere dentro, e se non ce l’ha allora forse è meglio aspettare.

Quando si cambia di città per lavorare devi partire con un carico di energie che unicamente ti permettono di superare le innumerevoli difficoltà di ambientamento. Forse la mia esperienza non è neanche esemplare, senz’altro atipica per i motivi che mi hanno spinto a scegliere il luogo dove mi recai.

Devo dire che finalmente, dopo un paio d’anni di “ambientamento” ora finalmente inizio a sentirmi più comodo e stare più a gusto, proprio ora che probabilmente dovrò far valigie fra alcuni mesi.

Mi spiego:

Come ho detto nell’ultimo post, e come saprete qui in Spagna non c’è lavoro manco cercandolo con la lanterna. E io mi ci sono trovato dentro in pieno. Ora per fortuna ho il tempo di concentrarmi sulle cose che mi interessano, e mi sto concentrando in un settore dell’architettura che qui in Spagna vedono un po’ male: il restauro. Sto poco a poco inserendomi in un mondo per cui mi sono formato; le coincidenze mi hanno fatto iniziare questa esperienza in terra iberica, non proprio la più adatta. Qui il vecchio ha un valore relativo: ci si trova, almeno nelle grandi città, in un processo di continuo rinnovamento e solo pochi professionisti provano a lavorare con le mie tanto amate rovine.

Ormai da un mesetto accompagno uno dei pochi architetti della capitale specializzato in restauro (addirittura conservativo) nei cantieri che segue ad Avila, antica città cattedralizia tanto bella quanto perfettina.

Ecco sto imparando di più nelle mezze giornate ascoltando i discorsi e le incazzature con i muratori, che in mesi ascoltando un altro grado di “professionisti”. Tutto questo finché lo stato spagnolo non si stancherà di somministrarmi “el paro”.

E Poi?

Poi apetteròl’entusiasmo per lanciarmi in altre avventure, ma solo quando sentirò Questa avventura completa.

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