Da un po’ di tempo la solita vocina insistente tra la panza e la coratella mi ripeteva: “Baghdad! Baghdad! Baghdad!”. Ho dovuto cedere.
Come sempre, quando si prepara un viaggio importante, cominciano a grandinare le coincidenze. E chissà quanto sono segni e quanto le provochiamo noi.
in questo giorno triste ringrazio tutti quelli che da questo blog mi fanno compagnia. qui da un angolo dell’atlantico il punto di vista ovviamente cambia e cambia verso l’imprevedibile, verso l’essenziale, coem dice una mia amica. domani si ritorna al lavoro, dopo un paio di giorni di tregua. si’ di sabato. qui abbiamo ritmi non occidentali. andiamo in un centro comunitario a vedere un incontro di formazione per “leader” di comunita’ nei processi partecipativi. certo qualcosa di molto nuovo per me, al massimo ho dato uno sguardo su qualche libro o report. poi dovrebbe esserci un pomeriggio di BATUK. ma spiegare cosa sia al momento e’ un po difficile. cmq prendete 15 donne pazze scatenate e mmettetele a suonare tamburi e cantare e ballare: e’ divertentissimo. e inoltre loro in quel modo cercano di trasmettere messaggi positivi per la vita di tutti i giorni. tipo allattare al seno materno almeno fino a 6 mesi. istruzioni per la casa, per l’igioene , per l’istruzione e l’educazione….un po’ di tutto.
2 risposte a La terra, il tepore, la morte