Profumo d’africa. di tempi andati. il mal d’africa non è poesia… e una via di mezzo tra il sentirsi superiore a questi popoli e l’essere fanciullo spensierato. allo stesso modo nell’uno o nell’altro caso non ci facciamo una bella figura.
eppure l’africa fa questo effetto. inutile nascondersi.
mi ricordo un po delle mie vacanze estive di quando ero bimbo. piccolissimi paeselli sparsi nel Cilento. Uscivo di casa al mattino e…tutti ti salutavano. tutti potevano riconoscerti ed eri parte del tutto. oggi provo ad uscire da questo dipartimento veneziano e … nessuno ti riconosce. nessuno ti saluta. beh! magari non proprio nessuno. la piccola comunità Master PVS è sempre qui. siamo come una piccola famiglia, sempre composta da persone diverse. chiunque ne può fare parte c’è una solo condizione: bisogna essere sognatori.
anche quest’anno si avvicinano le partenze. negli occhi di tanti ragazzi vedo le emozioni che anche io ho provato lo scorso anno prima della partenza per l’africa. anche quest’anno saranno tanti i paesi in cui proiettarsi. nepal, mozambico, sri lanka, brasile, etiopia….e chissà quali altri.
siamo un manipolo di pazzi. viviamo nel paese più bello del mondo , in una delle città più belle del mondo ed invece…vogliamo la puzza delle favelas brasiliane, la terra arsa del deserto del sahara, andare in mezzo alla poverta generata dagli tsunami del mondo.
un amico mi diceva con orgoglio che tra pochi giorni parte per salvador de bahia. ciao, gli direi, magari se sei fortunato non torni più. non torni più qui. qui l’italia è troppo imborghesita. e poi fare in patria l’architetto è diventata una speranza vana. tra baronati universitari, e “poteri clientelari” nel campo dell’edilizia in ogni città italiana. cosicchè a sgomitare non fa mai piacere. eppure anche quando si va in giro per il mondo la storia è la stessa.
ricordo una foto di un’amica dal brasile.
La vita la riconosci dagli occhi della gente, o forse meglio dalla voglia di questo ninho brasiliano di spiccare il volo. troppe volte invece costretti a racimolare nelle discariche per la speranza di arrivare a domani. forse anche noi siamo ridotti in questo modo. anche noi qui in occidente ci siamo ridotti a scavare tra le immondizie alla ricerca di surrogati di felicità. ai tanti che mi ascoltano dico abbiamo un unico obiettivo generale: rendi la tua vita straordinaria e sii felice!
non è facile però raggiungerlo. potremo dire: quali sono gli indicatori oggettivamente verificabili per dire questo. non saprei e allora? e allora devi partire. partire per cercare. cercare cosa? non lo so! so solo che quando un giorno ci ritroveremo davanti a questo qualcosa credo, spero, che lo urleremo al mondo. perchè lo avremo riconosciuto all’istante. un grido che si leverà ai 4 venti e magari solo allora però ci renderemo conto che magari ci ritroveremo in qualche luogo strano. magari nella nostra “favelas” a combattere contro i mostri del quotidiano sopravvivere.
2 risposte a profumo d’africa. di tempip