Dopo avere sperimentato varie opzioni che vanno dallo pseudo-panino mangiato sopra una panchina allo pseudo-snob sushi, la mia pausa pranzo si e’ ormai standardizzata: risoconrobasopra comprato al supermercato con rinforzino a base di dim sum con ripieno di carne di maiale, tanto per stare leggeri.
Il pranzo immancabilmente si consuma sulle scalinate del campo di calcio qui vicino, dove ogni giorno si rinnova una sfida senza quartiere tra due squadre di personaggi locali. Non so nulla di queste persone che ogni giorno alla stessa ora si ritrovano a bordo campo per poi, senza dire una parola, prendere posizione e cominciare a giocare. So solo che sono persone di ogni tipo: c’e’ quello alto e secco con il cappellino messo su al contrario che assomiglia al nostro jovanotti anni ’80, meglio conosciuto come Jovannotti. C’e’ un ragazzino grasso con la faccia da bambino grasso, c’e’ una specie di bruce lee in scala 1:10 tutto nervi e muscoli, c’e’ un tizio in pantaloni buoni e camicia che mi ricorda tanto quegli impiegati del catasto di parecchi anni fa, quelli che con il loro sorriso spento impersonavano il concetto di burocrazia, un vecchio con il fisico atletico, un ragzzo indiano con i capelli marroni e molti altri.
La partita comincia mentre io scarto la mia ciotola di riso.
Nel riso di oggi riconosco del pollo e un’altra cosa non bene identificata che deduco appartenga comunque al regno animale.
Un tizio dietro di me mi osserva, probabilmente rimane stupito dalla mia abilita’ nel maneggiare un’ala di pollo con le bacchette.
Non per vantarmi, ma manegiare le bacchette e’ la cosa che ho imparato a fare meglio da quando sono qui, e avere tra le bacchette un’ala di pollo rappresenta una sfida per qualsiasi professionista come me.
Voglio dmostrare al tipo cosa sono in grado di fare e tento un virtuosismo: una rotazione di 180 gradi dell’ala sull’asse x. Non mi riesce, anche questa volta ho chiesto troppo a me stesso. Il vecchio prende una busta di plastica e ci sputa dentro. In ogni caso credo di avere guadagnato il suo rispetto.
Bruce lee intanto scatta palla al piede sulla fascia destra, bambino grasso gli si fa incontro ma nulla puo’ contro uno scatto cosi’ imperioso. Intanto il vecchio si smarca, riveve la palla e prontamente triangola. Bruce e’ da solo di fronte al portiere. Carica il destro e tira una violenta bordata di collo pieno. L’impiegato del catasto non si fa sorprendere e con un improvviso colpo di reni si alza di 10-12 centimetri, riuscendo a deviare la palla sopra la traversa e al tempo stesso lasciare la camicia azzurra dentro i pantaloni.
Applausi per tutti…
Intanto sfoglio i giornali che mi sono portato dietro, voglio capire ben ‘sta storia delle olimpiadi.
Si’ perche’ secondo Repubblica.it i gornalisti, contrariamente a quello che si detto qualche tempo fa, una qualche censura da parte del governo cinese la stanno subendo.
Riporto qui il senso di un articolo del South China Morning Post in sintesi “ Si’ effettivamente qualche limitazione ci puo’ essere, ma il CIO nulla puo’ contro il Governo. Gli organizzatori chiedono scusa per qualche lieve contrattempo, tipo non rendere reperibili chi in questi anni si e’ battuto a favore dei diritti umani o oscurare alcun siti. In compenso alla cerimonia di apertura ci sara’ un dragone come non lo avete mai visto, garantito.
Alzo gli occhi e vedo l’indiano con capelli ossigenati che blocca un pallone e lo passa a jovannotti, che prontamente se ne libera passandolo al vecchio che trova un varco, avzanza e passa la palla a quello con la maglia del Brasile taroccata, che tira una mina fuori.
Niente di fatto.
Intanto do’ un’occhiata allo Standard, che taglia la testa al toro e decide di non porsi nemmeno il problema censura. Si dice che tutto e’ pronto (“We are ready” e’ la colonna sonora che sta ammorbando HK gia’ da diversi mesi, anche se la gente qui pensa a tutt’altro), tutto e’ sicuro e per dimostrarlo si mettono le foto i prima pagina di poliziotti con lo sguardo cattivo e di una catena con il lucchetto. Trovata freudiana…
Il riso e’ finito, e’ rimasto solo qualche chicco in compagnia di un’unghia di pollo che, chissa’ com’e’, peferisco non mangiare.
Penso di come delle volte basti poco per rendere piu’ accettabile alla gente una situazone inaccettabile e di come sia difficile riconoscere le cose che non vanno se i mezzi di informazione non fanno altro che dissuaderti e parlare d’altro.
Noi in Italia del resto ne sappiamo qualcosa…
Nel frattempo bambino grasso si fa tutto il campo di corsa con la pancia gelatinosa e sudata che scandisce il ritmo dei suoi passi. Il vecchio dalla destra gli fa arrivare un cross millimetrico alla beckam, proprio sul piede. Lui tira ma colpisce il palo.
Li’ vicino c’e’ pero’ jovannotti che mette il piede e segna. Tutti sono soddisfatti e festeggiano alla maniera cinese, guardando per terra e tornando con calma verso il centrocampo.
Il tempo per un ultimo pensiero: voglio delle olimpiadi vere, caxxo!
Voglio vedere Bambino grasso corre i 400 metri alle olimpiadi inseguito a ruota da Oscar Pistorius e da un tizio tutto pelato della nazionale tibetana che lotta con Carmine Manganiello, atleta italiano ch si dice faccia uso di sostanze dopanti a base di pizza margherita.
Io intanto voglio proporre al CIO come nuova disciplina olimpica il freestyle con bacchette e ali di pollo.
Vi terro’ aggiornati…
5 risposte a Bambini grassi alle olimpiadi