piggi

Sono appena rientrata a casa. A studio ho finito alle 19 e non alle 18.30, ho recuperato mezz’ora perché stamattina ho fatto tardi. Bella questa cosa della flessibilità dell’orario. Posso arrivare all’ora che voglio e non devo nemmeno avvisare, diciamola tutta è cosa buona ma anche giusta, altrimenti se dovevo marcare il cartellino restavo al Mc’Donalds (in cinque anni di big mac, il mio cartellino iniziava almeno il 90% delle volte con 2 zeri, poi le cose della vita cambiano, la disciplina non diventa un optional ma quasi e si diventa impuntuali…) Giornata lavorativa, carica e vivace. Il progetto da sviluppare è costituito dalla sistemazione di un’area vergine, topograficamente capricciosa, di 75.000 mq, di cui l’unico proprietario ha il diritto di edificare solo sul 45%. ! ho realizzato vari schizzi per la zonizzazione e delle sezioni delle curve di livello! Bien me ha gustado mucho!!

All’uscita sono stata a vagare per 2 ore al centro, non volevo tornare a casa. Non desideravo avvertire subito il vuoto che ha lasciato Piggi. L’ho conosciuto ad un congresso di Urologia alla Puigvert, la più grande fondazione di urologia d’Europa. Chiaramente ero in veste di hostess. Teasa, una delle più grandi agenzie di hostess di Barcellona, mi ha raccolto varie volte dal fondo nerognolo dei senza attività, negli anni passati, e quando mi chiamano in genere me la menano sempre che “ è un favore personale, mi serve una persona con l’italiano, sono solo 3 giorni, tanto poi ti diverti….bla bla bla e io che realmente sono abituata a ricambiare favori, non posso tirarmi indietro. Poi quella volta mi dissero che era un congresso con 60 medici italiani…che vogliamo fare? Li vogliamo buttare? Accettai di buona lena, non si sa mai…vuoi vedere che si concreta qualche buon incontro? E di fatti il buon incontro ci fu. Pietro (piggi x gli affezionati) stava facendo la specializzazione lí alla Puigvert da 5 mesi e non aveva niente a che vedere con il congresso, pero scendeva qualche volta nella sala conferenze per assistere al video di qualche taglio di pene e relativo intervento, con decenza hablando!! Cercava una stanza, era obbligato a lasciare l’attuale appartamento dove viveva con un portoghese! In quei giorni Paola mi aveva comunicato la sua decisione di andare a vivere in un altro posto pues…piggy ci stava tutto, come direbbe qualcuno, era il cacio sui maccheroni. Dopo un mese una romana lasciò il posto ad un napoletano! Oggi il suo stage in clinica si è concluso, l’aereo che lo ha portato tra le braccia del suo amore è già atterrato a Capodichino e dentro casa sento ancora il piacevole effetto acustico della sua risata…. È stata una convivenza senza un solo grido, senza una sola lite, senza ipocrisia, senza falsità, senza ombre. Una bella persona Piggi davvero. Forse l’unica cosa che gli rimprovero è quella di avermi presentato uno stronzocuore infranto…ma quella è un’altra storia e poi lui non poteva sapere….

Verso le 9 quando già i negozi a Passeig de Gracia stavano chiudendo ho aperto le ali del coraggio e mi sono infilata nel metro, verso quei novanta metri quadrati di silenzio, che mi aspettavano…Uscita dal treno, sento le prime note da lontano, di una inconfondibile chitarra, l’ultima canzone di Joaquim Sabina…..eccolo là, il ragazzetto dai capelli corti neri, occhiali sottili e una voce rauca che quando la sento mi produce leggeri brividi. Normalmente si mette giusto al centro del tunnel che separa la linea gialla da quella blu, della fermata Maragall, quella di casa mia. Kissà…forse le pagine struggenti di Margaret Mazzantini in “Non ti muovere” lasciate un attimo prima nella metro, stavano preparando il terreno all’onda di tristezza che mi stava pian piano invadendo, per cui ho fatto un gesto un pò buttato là…(letteralmente) passo davanti al tipo con la chitarra e non avevo spiccioli, raggiungo la biglietteria e chiedo al giovanotto di turno un foglietto bianco e una penna, scrivo: “te pago un billete para un concierto en mi casa: todo Sabina solo para mi. Ps: no es una propuesta estraña, solo quiero escucharte, nada mas.” Scrivo anche il telefono, torno indietro, da lontano osservo la smorfia sul viso, che sprigiona la voce, mentre piego il bigliettino, mi chino e lo metto nel fodero della chitarra…

Arrivo a casa.

La porta non era chiusa a chiave, non c’erano le due mandate solite, all’attimo di smarrimento è seguito quello d’immediata lucidità, ha lasciato le chiavi dentro..chiaro… sono entrata per prima cosa in camera sua, e sulla cassettiera, piccoli oggetti non la facevano sembrare tanto vuota:

tovagliette antibatteri, capsule di neomicina, una saponetta lux, una gallinella di cioccolato caffarel e un tubetto di crema solare antiossidante con le scritte in italiano, mezzo vuoto..l’estate è proprio finita ho pensato. Sono entrata in salotto con un bicchierino in mano di limoncello di Sorrento, freschissimo, e ho cercato il libricino color mattone con i disegni dorati, dove tutti coloro che sono passati per questa casa, hanno lasciato un pensiero, l’ho letto e ho pianto.

Barcelona 30/9/2004.

Oggi si conclude il mio ciclo barcellonese e la tristezza di lasciare una città così affascinante si fa più forte. I primi sei mesi ho imparato a conoscere la solitudine; mi sono mancati gli amici, la mia famiglia e anche, si, la mia città per non parlare di Marci. POI….sono arrivato in questa casa e ho ritrovato la mia città, le NOSTRE abitudini e ho incontrato un’ AMICA! Augurandoti di rimanere sempre vitale e vera, ovunque ti porterà il tuo destino, spero con la mia presenza di averti dato quella serenità che io ho incontrato vivendo qui da te. Un abbraccio e a presto

Piggi.

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