buon mese di novembre a tutti.
a parte le varie cosette successe in questi giorni:
notte bianca e nera a Napoli, coronata da un grande Grillo che urlava i diritti dei napoletani, senza fare accenno,però alla privatizzazione dell’acqua, grande dilemma partenopeo, odierno e d’altra parte il collasso totale dei trasporti e delle strade…per l’affluenza non prevista….NON PREVISTA?MA SIAMO PAZZI?
quella scocciatura dell’ora legale che ci accorcia le giornate….
il cambio di temperatura caduto tra capo e collo che ci costringe ad aumentare gli strati protettivi di tessuto…
dicevo a parte tutto, ho due notizie da darvi, una brutta e una bruttina…
le ho incorporate entrambe nel post qui sotto a voi l’ardua impresa di decifrarle..
lo slogan da queste parti recita…
la vida es movil..y movil es vodafone
Il fatto che io abbia marciato alla testa delle manifestazioni politiche, con tanto di sciarpa e basco rossi, contro la privatizzazione del diritto allo studio e abbia per tanti anni steso volantini di notte nelle aule autogestite dell’università, secondo qualcuno è in netta contraddizione con il lavoro che ho fatto, in un’ impresa famigliare per ben 6 anni, mentre studiavo. Franchiaising della McDonald’s, si io ho lavorato per tanti anni, in quella culla del consumismo di oggi e di ieri. Ma in quella situazione drammatica, in cui si trovava e ahimè si trova attualmente Napoli, non c’erano tante possibilità di lavoro a mezza giornata, con i contributi versati, ferie retribuite e compagnia bella. Sono stati degli anni bellissimi quelli da McDonald’s, ricordo con tantissimo affetto almeno 30 dei 400 e più compagni di lavoro che ho avuto. Bene, ero giovane e mi sembrava vigliaccheria, dopo i 20 anni usufruire ancora del tetto materno e per di più senza una lira in tasca e mi sembrava meno vigliacco, il fatto di lavorare da McDonald’s, che poi alla fin fine rimane sempre un posto dove tutto è igienizzato e pulito. (almeno, all’epoca in cui ci lavorai io, i nostri locali vinsero per 3 anni consecutivi i premi di migliori locali d’Italia in fatto di pulizia e igiene.)
Ma comunque non voglio difendere una multinazionale come questa, va contro i miei principi anche adesso.
Dopo 6 anni mi si ripropone l’opportunità di lavorare in un’altra multinazionale. Riandiamo contro gli ideali di un mondo migliore…senza la ricchezza e il potere racchiusa in poche mani…mentre tanti si disperano…
L’annuncio su internet, era di una agenzia che propone candidati alle grandi imprese, del gruppo Adecco, in spagnolo Ett, in italiano non so come si chiamino. Cercavano un direttore dei lavori disposto a viaggiare su e giù per la Spagna.
Ho pensato che erano negozi appartenenti ad una catena, ma era solo supposizione, non c’era scritto nulla di Vodafone né di un’altra marca o franchiaising. Al primo colloquio m’informano che si tratta appunto di Vodafone, mi tengono esattamente 55 minuti sotto il torchio e avevo anche rifiutato di fare un test di 10 pagine, ricevendo una mala occhiata da una di quelle che m’intervistava. Dopo due giorni ho fatto il colloquio alla Vodafone. Dopo 4 ore mi hanno chiamata per comunicarmi la mia imminente assunzione semprechè io fossi daccordo.
Sono rimasta perplessa, sbigottita, come uno che entra in prigione senza aver fatto nulla. Oscar dice che se non voglio fare i colloqui, allora non dovrei neanche mandare i curriculae. Mi trovo nella condizione in cui ho accettato di malavoglia, essere direttore dei lavori dei negozi nuovi Vodafone in differenti città spagnole, parliamoci chiaro, è come fare la lego. Stessi pannelli, stessa illuminazione, stessi colori, stessa merdina..in tutti i negozi. Non c’è trucco, non c’è inganno. Mi sono incatramata in una situazione confusa, dove mi fanno gola il fatto di stare nei cantieri, anche se i progetti non sono tanto progetti, e lo stipendio. Che poi di stipendio non è che ne ho tanto bisogno, visto che le entrate dei miei due unici clienti, parcellizzate, darebbero da vivere degnamente almeno per un anno e mezzo.
però lo sapete, se mi leggete con frequenza, che è aberrante lavorare in casa…e mi deprimo..quindi inconsciamente cercavo qualcosa che mi tenesse fuori casa…ma non fuori Barcellona addirittura…
vivrò ancora, per dirla alla Marc Augè, nei non-luoghi, ma non con lo spirito felice, bensì con la paranoia di chi sta lavorando.. in ogni caso, magari, mi piace, chissà… fare adesso la storia del futuro è inutile…e poi è un contratto non a tempo determinato…
E per di più mi rode anche dover rinunciare ai viaggi a Bilbao e a Roma e a Napoli, già pagati….
Ma perché ho accettato?vaiassapè…
3 risposte a buon mese di novembre