15.30 stavo leggendo Barney nel metro, e mi sono passata la fermata…mi capita spesso ultimamente, e quindi l’oretta a casa si è fatta piccola piccola e leggera leggera che cavolo già me ne devo andare…che palle..
sto ascoltando Mina e Cocciante, questione di feeling, poi alla fine mica chiedo tanto? feeling..solo feeling
con gli amici, con i datori di lavoro…..heheheh ridi ridi…lo so che stai pensando, caro il mio bel lettore…
e adesso alzate il volume per piacere, che sennò non si sente nulla.
peter gabriel don’t give up
e mi ricordo il corridoio di casa a Napoli e questa canzone che esce dalla stanza dei miei fratelli
e m’intrisitsco
merda…
ho inviato uno turpiloquio al pugnetto di amici che di più mi sopportano..ultimamente, assolutamente degno di me, ispirato a …. lo dirò quando me ne andrò da qui…non si sa mai…ispirandomi all’atrofizzazione che subirà il mio già piccolo cervelletto, (se non scalcio lo stipendio dai 4 numeri rotondi) lamentandomi delle condizioni e dell’ambientino di lavoro che mi circonda… e notando dal di fuori l’ipocrisia che si eleva, aaa che attrice, mi faccio un’applauso da sola!!e i miei cari amici hanno risposto:
uno:
come diceva Lello Arena a Luciano Le Crescenzo chiuso in ascensore con il signor Cazzaniga “professò resistete”
due:
ambienti di lavoro= TRINCEE…canta che ti passa….canta canta….che ti seguo…
tre
e mi raccomando non ti avvelenare per niente e come disse Virgilio a
Dante:”Non ti curar di loro,ma guarda e passa” e io ci aggiungo:”Possibilmente
guardali dall’alto in basso e ricordati che un uomo é libero quando non deve mai
chiedere scusa…fai in modo di non doverti mei trovare in questa condizione”.
Dante:”Non ti curar di loro,ma guarda e passa” e io ci aggiungo:”Possibilmente
guardali dall’alto in basso e ricordati che un uomo é libero quando non deve mai
chiedere scusa…fai in modo di non doverti mei trovare in questa condizione”.
mi hanno insegnato a non sputare nel piatto dove mangio, però a volte
t’fann passà o geni!!!
bella questa improvvisata delle poesia, continuate please!
….io nel frattempo stacco mezz’ora prima, vado a casa, respiro aria di primavera, canto e mi ricorderò che sono fortunata, molto fortunata e che nonostante Oscar se ne sia andato, nonostante nell’impresa in cui lavoro ci sono dei leccaculo specializzati che fanno perdere la pazienza e delle sciacquette da 4 soldi, nonostante io sia ingrassata di 8 kili, nonostante la mia piccola famiglia, cane incluso, mi manca da morire, nonostante mi manca da morire mettermi su un aereo per andare dove voglio e non dove mi mandano,nonostante non mi possa accendere una cazzo di sigaretta, perchè ho smesso, nonostante il dannato raffreddore che ho negli ultimi giorni, nonostante tutto, vado avanti si señor, con dos cojones, a caveza bien alta, la fronte che guarda il cielo, perchè ho ancora voglia di pensare che la vita è bella.
12 risposte a ho inviato uno turpiloquio