I 40 gradi romani, per la loro sgocciolosa consistenza, mi hanno convinta a restare un giorno in più, nel bel paese. Alle 22 volera il mio clickair verso casa, dolce casa, che gia mi manca da morire.
In quell’Italia dallo scandalo per un bacio gay al Colosseo, in quell’ Italia del gioco delle statuine nude a Rignano, in quell’Italia dei politici imbottitti di coca, con le loro squillanti squillo, nascoste dietro false identità, quello stivale dove sorgono all’improvviso evasioni dal fisco per un totale di 600 milioni di euro, da parte delle multinazionali che giocosamente tutti noi nutriamo…in questa Italia leggo un paese veloce nell’accendersi per cause inutili e veloce nel dimenticare temi seri, sbottonato e represso nello stesso tempo, ipocritamente religioso e cedevole nei confronti degli episodi scabrosi.
penso a Barcellona.
penso a casa. ai miei viali, al mio mare da 7 lunghi anni…ai miei segreti rinchiusi nel cuore catalano.
penso alla mia vita fuori di qui.
amo l’Italia, adoro Napoli. ammiro Roma.
ma è tutto cossi difficile qui…saranno i 40 gradi?
forse.
la stupenda vacanza romana che ho trascorso, la narrerò dal trepperdue, li divento piu dolce e nei confronti di chi mi ha ben coccolata, e sono in tanti, non sarebbe giusto non farlo in moodo nobile, come i loro cuori.
grazie Roma.
2 risposte a i 40 gradi romani,