PUERTO MADERO BUENOS AIRES
Buenos Aires è proprio come Napoli, dal taxi mentre venivo qui al porto, notavo la pittura consumata delle strische pedonali, le doppie vetrine verticali con abiti da sposa nella avenida Cordoba..che fanno sognare, i negozi e i chioschetti nel barrio de Once, che mostrano bellamente grembiuli bianchissimi ben stirati e zainetti coloratissimi. da due giorni infatti e cominciata la scuola di nuovo.
mentre entrava nell’auto il profumo di mandorle glassate, guardavo questi edifici con arcate e timpani , tutti elementi classichegianti, che danno alla città quest’aria di capitale nobile…
nell’ostello a Sant Elmo, le lenzuola del letto erano sporche e fine come una ostia, consumatissime. ho dormito nel mio sacco a pelo di cotone con i dipinti fatti a mano da mamma, nell’atrio un ragazzo di nome Leon, classico argentino, guapo e con capelli neri lunghi, suonava la chitarra e cantava le canzoni di Joaquim Sabina con un trasporto estremo e una voce stupenda, mi siedo al suo lato e dopo aver mangiato una scatoletta di tonno senza olio con creackers integrali, comincio a sbucciare una pesca. le bucce della pesca erano appena cadute, nel piattino di plastica sporco ancora di tonno, quando uno dei ragazzi, intorno al tavolo allunga una mano e mi chiede se puo mangiare le bucce…..
Buenos Aires tripudio di colori, suoni e odori, frullato di facce tristi e sorrisi immensi.
tra poco parte la nave per l’ URUGUAY dove la casa di un napoletano doc, mi sta aspettando!
per la cronaca, dopo svariati mesi ho mangiato una insalatina con bocconcini di mozzarella, lattuga, pomodorini rossi e scaglie di parmigiano. l’olio era di mais, ma se fosse stato d’oliva sarei stata in Italia…non in Aregentina.
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