Eccomi. Capelli alla rinfusa, pelle abbronzata e notevoli chili di più, mancano due giorni e si torna a casa. È stato bello chiudere il viaggio RTW a CUBA.
Splendide ragazzine mulatte con calzettoni spessi bianchi fino al ginocchio, camicette bianche di una taglia più piccole e minigonne plissettate blu, inguinali, vanno a scuola, enormi auto russe d’epoca con motori truccati e colori sgargianti sfrecciano sulle strade senza semafori, vecchi sidecar con la vernice scrostata e perfettamente funzionanti vagano incerti nei quartieri neri, echeggianti definizioni sulla rivoluzione di Martì, Fidel e del Che, fanno mostra di se, su enormi cartelloni stradali, bambini che pene all’aria orinano felici su di un marciapiede, architettura coloniale, nobile e ben scandita dagli stili classicheggianti canta le note stonate di un bel passato, attraverso le facciate fatiscenti e con intonachi cadenti.
Si è confusi zigzagando per l’Havana, ci si può distrarre con mille essenze, corpi e concetti.
Probabilmente ho bisogno di un approfondimento storico sui fatti accaduti 50 anni fa e prima ancora. Il socialismo come tutte le correnti politiche estremiste ha seminato vittime e qui ha fatto scendere il PIL del 75%, nonostante questo i cubani, adorano Fidel Castro.
In ogni caso non mi prolungo in un cammino dove senza dubbio potrei inciampare e mi crogiolo e diletto a ripensare ai bellissimi momenti di questi ultimi giorni. Innanzitutto ho mangiato più aragosta in una settimana che in tutta la mia vita, e con lo stesso principio ho ballato più salsa in questi ultimi giorni che in tutta la mia breve esistenza
;-))). Le immersioni fatte a Maria la Gorda sono state fantastiche, sembrava di essere in un documentario. La visibilità era perfetta, corrente zero e la compagnia incredibilmente piacevole. Appena scesi l’effetto primordiale è quello di immergerti in una favola blu. L’azzurro che circondava il tutto era pazzesco. Abbiamo visto corallo nero, gorgonie immense, spugne lilla, simpatiche ed enormi caracul, barracuda, pesci pagliaccio er altre specie di pesci tropicali.
La gita al cayo Levisa, consiglio di Sara, dettato con tanta enfasi che non ho potuto evitare di farci un salto , è stata memorabile. Le foto parlano da se. Il caribe cubano, probabilmente ha acque cristalline come la Polinesia francese. La cosa che fa rabbrividire è che per motivi che non ho ancora capito, fino a 2 settimane fa, (nuova legge con Raul) i cubani non potevano accedere a questi incantevoli posti. DITTATURA MAFIOSA.
Tornando alle acque cristalline, c’è da dire che queste si fanno pagare a caro prezzo. Se la PolInesia era cara, CUBA è carissima. Esistono 2 monete il peso convertibile che ha il valore dell’euro (1,27) e il peso cubano, solo per la gente cubana, rapp 1:25.
Ho pagato le mie notti a Viñales, a poco prezzo, 15 euro, però la doccia la facevo versandomi acqua sul corpo con la bottiglia. La famiglia che mi ospitava non aveva i soldi per farsi fare un bagno con l’acqua corrente e si scaricava il water con i secchi. In tutto questo lo stato non interviene. Potevo scegliere per lo stesso prezzo di pernottare in una stanza con un bel bagno e aria condizionata, ma ero arrivata a casa di quella povera famiglia da parte di amici, e non volevo ne offenderli andandomene per la mancanza di comodità, ne dare soldi a chi già ne può guadagnare molti. Infatti esistono las casas particulares, di privati, che sono autorizzate dallo stato a ospitare turisti a cambio di tasse salatissime. Poi invece ci sono i poveracci che non avendo una casa con più stanze con bagni annessi, non posso chiedere questo tipo di autorizzazione allo stato e illegalmente a volte ospitano turisti che conoscono casualmente, per racimolare un po’ di soldi extra.Lo stipendio mensile di un cubano ammonta a 50 pesos convertibles, quindi se per 3 notti un turista gli da 45 pesos convertibles, hanno raddoppiato in poche ore il loro stipendio.
Stanotte è caduto in strada, un pezzo di cornicione nell’edificio in cui sto dormendo.
È complicata CUBA, io non la capisco bene. Non pensavo di trovare tanta tanta miseria.
Del resto l’igiene, la salubrità e la vivibilità in case “ non pericolanti” dovrebbero essere diritti dei cittadini no?
Anyway, stamattina vado a visitare una fabbrica di rum, un museo di belle arti e qualche monastero.
A bien tot.
9 risposte a Eccomi. Capelli alla rinfusa,