La borsa dell´acqua calda

Potrebbe sembrare strano parlare di borsa d´acqua calda a metá maggio, ma ricordo che vivo ad Amburgo e spesso anche di questi tempi si vive intorno ai 7-8 gradi.

Negli inverni piú freddi, anche a Barcellona mi é capitato di dover andare a letto con lei.

Stando attenta al giorno dopo di non lasciarla in giro, nel caso ci fossero visite inaspettate. La vergogna sarebbe stata immensa.

In Germania la borsa di acqua calda, finalmente é un oggetto trend!Niente piú vergogna, si annulla la definizione di vecchietta con la borsa calda!La usano un pó tutti e il design che la riguarda spazia un pó a tutti i livelli: morbidoso, spiritoso, tenero, pratico e addirittura elegante e sofisticato. Ho visto borse d´acqua calda con le loro rispettive fodere anche con prezzi a 3 cifre nella cittá anseatica di Amburgo!

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Se ne diventa dipendenti?Puó darsi. una delle funzioni che io associo alla borsa d´acqua calda é la funzione preventiva antidolorifica.

Dormo a pancia in sotto e sulla schiena metto la mia brava borsa calda. Il mio mal di schiena negli ultimi 12 mesi é stato nullo.

Del resto secondo una ricerca condotta dallo University College di Londra sotto la guida del ricercatore dottor Brian King e presentata durante il congresso annuale della Physiological Society si afferma che la borsa dell’acqua calda, agendo su alcune molecole, poteva funzionare proprio come un medicinale antidolorifico.

Come avviene l’azione antidolorifica del calore?
“L’azione che il calore esercita (ed è conosciuta da tempo immemore) è quella della vasodilatazione. Il calore genera un afflusso di sangue nel punto prescelto che induce una riduzione della contrazione dell’organo agendo, così, con un’azione di tipo antalgico. In pratica, il calore fa rilasciare la muscolatura e questo meccanismo d’azione è noto da tempo. Con l’utilizzo di tecniche nuove gli inglesi hanno messo in evidenza che il calore (che deve essere di almeno 40°C) agisce a livello delle molecole (come un farmaco) disattivando i messaggi dolorifici che l’organismo invia al cervello. In pratica le proteine del recettore del calore in una cellula bloccano quelle del recettore del dolore. Una dimostrazione in più, insomma, dell’efficacia già conosciuta del calore”.

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