Molte persone vedono un figlio come la ciliegina sulla torta di un’amore perfetto, fino a quando poi questo arriva e si dimostra una trave sulla torta sgangherata che schizza panna da tutti i lati.
Alla luce di articoli, blog, libri sulla mammitudine, ho ben capito che probabilmente, in moltissimi casi, un figlio rappresenta il banco di prova di quell’amore: lo rivolterá, lo scombussolerá, lo rivoluzionerá.
Una vera e propria prova durissima.
Mi aspetto una strada difficile, in salita, che sembrerá non finire mai. Anche se é inevitabile pensare a passeggiate tranquille nel sole primaverile spingendo la carrozzina, caffè con le amiche a chiacchierare beate e appagate, seratine con amici, week end fuori cittá visitando musei mentre lui dorme nel marsupio in braccio al padre; perché tanto un bambino non deve rappresentare il carcere. Si può fare tutto, basta abituarlo, e naturalmente ascoltare dolci musiche per farlo addormentare.
C´é chi mi raccomanda che i figli arrivano come cicloni nella vita e la stravolgono, dichiarando apertamente che le aspettative sono completamente differenti dalla realtá.
L’ideale di maternitá si trasforma, si plasma, si allunga, si rimodella, fino a prendere la forma che non ci si era immaginate, alle prese con i problemi di tutti i giorni, con i mille imprevisti, con la sensazione che urge inventarsi nuovi percorsi e nuove soluzioni.
Ma la vita mi ha insegnato che ” il mestiere di vivere” non è mai “semplice e lineare”, procede piuttosto per prove ed errori, tentativi e speranze, e probabilmente anche l´essere mamma sará cosi.
Sono giorni difficili, acciacchi di qua e di lá e umore da diagrammi folli. Cerco di lottare con tutti questi pensieri che si frullano in un caleidoscopico caos. Vedo il futuro come attraverso un vetro smerigliato, sia per l´aspetto familiare che professionale, ma anche femminile. Ho una incredibile nostalgia di unghia lunghe e laccate, tacchi vertiginosi e brillantini sulle palpebre, calici di champagne e cibi piccanti, balli veloci e concerti rumorosi, sottovesti seducenti e di taxi presi al volo alle 3 di notte.
Quando vacillo, demoralizzata, chiedendomi come sará il mio futuro, avrei voglia di fermarmi in un angolo di mondo e ricordarmi che La Vita é meravigliosa e che dentro di me sta crescendo la soluzione a tutto ció che forse desidero. Cerco di volare con la mente e portare Stephan e il baby lontano, tutti e tre volando anche solo con la fantasia attraverso libri e fotografie che poi sono come veloci mezzi di trasporto che ti consentono di viaggiare, e di scoprire luoghi che non si sono ancora visti.
Ascolto Eppure sentire di Elisa, quante cose non sapró fare e quante me ne insegnerai…
6 risposte a Voli di fantasia