Non posso certo definirmi globe-trotter del gusto e nemmeno una gastronauta, ma negli esperimenti culinari esotici che mi diverto ad elaborare da quando ho un pó piú di tempo libero, c’è tutto l’amore per i viaggi che mi concedo sia fisicamente che con la fantasia attraverso le magiche letture di cui, quotidianamente mi nutro.
Oggi é una giornata speciale. Viene L. a pranzo, la persona a cui dedicai quel bel post sui consigli di viaggio. Cucineremo insieme e poi passeremo il pomeriggio in Sud America, tra mappe, foto, indirizzi di ostelli e ristoranti e pagine di diario da rileggere, per stilare con piú attenzione un itinerario doc.
Per coronare la giornata ce ne andremo nel mio suishi-bar preferito per cena insieme a G.
Una seratina tutte donne! Magari metto un tacchettino e un pó di brillantini? 😉 insomma forse decoreró la balena!
Un piatto particolarmente caro a me e a L. che ha studiato a Granada e a suo tempo assorbí tutti gli influssi della cucina magrebí, é il Tajine di Agnello.
Faccio subito una premessa.
Il tajine é un piatto che prende il suo nome dalla particolare casseruola in cui si cucina, cosa che io non ho. E lo so, che adesso state dicendo che cosí non vale.
Ma vi ricordo che la casa é piccola e ci sono giá migliaia di cianfrusaglie e che io, perosnalmente in Marocco non ci sono mai stata, lma ho mangiato il tajine spesso a Dubai .
Giusto per darvi delle delucidazioni in merito il tajine è fatto interamente di terracotta , spesso smaltata o decorato, composto da due parti: una parte inferiore piatta e circolare con i bordi bassi, ed una parte conica superiore che viene appoggiata sul piatto durante la cottura. La forma del coperchio è pensata per facilitare il ritorno della condensa verso il basso e presenta sulla sommità un “pomello” che ne facilita la presa. La parte inferiore viene usata per servire il piatto in tavola.
Intanto, godiamoci questa tipica ricetta, che fondamentalmente puó essere definita marocchina, anche se si cucina in tuttto il nord Africa, che distoglierà un pochino i vostri palati dalle abbondanti mangiate made in Italy fatte durante le feste.
ngredienti
- 1 kg 1/2 di spalla di agnello a pezzi
- 500 gr di prugne snocciolate
- 100 gr di mandorle
- 2 cipolle
- 2 spicchi di aglio
- 2 cucchiaini di cannella in polvere
- 1 bastoncino di cannella
- 1 cucchiaino di zenzero in polvere
- 1 bustina di zafferano
- 3 cucchiai di olio di semi
- 2 cucchiaini di miele
Io in genere cucino come so, e seguo solo gli ingredienti e non le procedure, anche se sono consapevole del ” politicamenete scorretto”.
Quindi faccio rosolare la carne per un bel pó sul letto di cipolline tritate finemente, con l´aglio e un´abbondante buccia di limone. A parte in un recipiente metto in ammollo le prugne secche con acqua tiepida e aggiungo il miele e la cannella. In una padellina faccio dorare le mandorle. Alla fine quando la carne sta a metá cottura unisco i frutti secchi e le spezie.
buon appetito.
4 risposte a Sapori esotici dal Magrebí