D I C I A S S E T T E anni di rifiuti. Di cattive manovre politiche , di una sub-economia disonesta creata ai danni di una magnifica terra e soprattutto ai danni delle persone. Siamo avviliti. Ancora sono 7,5 tonnellate al giorno quelle che si vomitano per le strade in Campania. E chi ha un minimo di interesse, come la sottoscritta, analizza, studia, cerca di essere nel suo piccolo, attivo. Dopo questo post manderó una lettera, piú o meno con lo stesso contenuto a Saviano, affinché, se non l´ha giá fatto, si lanci sui conteggi di una simile struttura. Sono sempre stata fautrice della goccia che fa l´oceano.
LA MONTELLO SPA.
La Montello a metà degli Anni Novanta venne riconvertita da azienda siderurgica ad azienda specializzata nel recupero dei materiali plastici e organici: realizza prodotti di plastica grazie al riciclo e biogas con i rifiuti organici, biogas che la rende autosufficiente dal punto di vista energetico. Un passo nel futuro.
L’antidoto alla “munnezza” esiste.
A Montello una frazione a 10 chilometri da Bergamo, sorge la Montello S.p.A. una delle industrie di riciclo e recupero rifiuti più avanzate d’Europa.
Potrebbe diventare la “soluzione” del prossimo Governo all’emergenza rifiuti di Napoli.
L’impianto opera su un’area industriale di 350.000 mq. é immerso nel verde e non produce ceneri, NON É un inceneritore.
Non si limita cioè, a bruciare rifiuti, ma li trasforma in felpe di pile, vasi di fiori, materiali edili, fertilizzanti, energia elettrica.
Le 7,5 tonnellate giornaliere di pattume prodotto in Campaiao potrebbero essere “trattate” in modo similare.
Questa industria/modello potrebbe servire da prototipo per realizzare un impianto identico in Campania. Esperti hanno anche giá calcolato i tempi necessari: due anni.
Poi basterebbe introdurre la raccolta differenziata in maniera molto piú serrata, vale a dire investire in campagne di informazione massicce (la raccolta differenziata resta ancora oggi una questione culturale)
ad esempio detassare pesantemente i condomini che si dotano di cassoni condominiali separati: vetro, plastica, latta, organico e non riciclabile. Questo aspetto risolve anche il lato del “problema rifiuti” legato al traffico ed alla viabilità. Immaginate se dovessimo mettere altri due cassonetti accanto a quello verde, bianco e blu per separare vetro e plastica e latta che oggi vanno tutti insieme e subiscono un trattamento di separazione costosissimo.
É stato giá sperimentato e brillantemente seguito, in alcune zone periferiche della cittá di Napoli.
Si potrebbe in tal modo innnescare il circolo virtuoso della spazzatura napoletana, liberando la Campania dal problema endemico dei rifiuti, producendo merce ed energia e creando posti di lavoro.
Un sogno. Una utopia. Puó darsi.
Ma ci si potrebbe impegnare a stampare post come questi, affrancare in maniera semplice e mandare al Comune di Napoli, alla Regione Campania, ai comitati anti-rifiuti. Far circolare le idee invece di piangersi addosso.
Sono 250 i dipendenti dell’azienda di Montello: un gioiello industriale all’avanguardia in Europa. L’impianto, che ricicla il 90% dei rifiuti, è suddiviso in due settori: quello che lavora la plastica e quello dedicato al materiale umido ed organico. Il primo seleziona, suddivide e prepara l’imballaggio in plastica post-consumo, si tratta di 120.000 tonnellate di materiale all’anno, per ridurlo in granuli che verranno a loro volta trasformati in tubi, materiale isolante per l’edilizia, vasi e manufatti per l’arredo urbano.
Mentre i rifiuti umidi vengono lavorati negli impianti, che la Montello ha realizzato e perfezionato in anni di ricerca continua di innovazione tecnologica e disponibilità alla sperimentazione. Il processo adottato prevede una prima fase di pre-trattamento del rifiuto seguita da una fase successiva fino ad arrivare all produzione di biogas utilizzato per la generazione di energia elettrica e termica, e una successiva fase di compostaggio del fango proveniente dalla disidratazione del digestato, finalizzata alla produzione di fertilizzante organico di qualità.
I notevoli vantaggi sono:
• Fabbisogno energetico: il fabbisogno energetico diminuisce passando dal trattamento aerobico a quello anaerobico, anzi, come è noto, il trattamento anaerobico è fonte di energia positiva.
• Vasto campo di applicazione
• Flessibilità:lo stesso impianto può trattare diversi tipi di scarti organici.
• Automazione:il funzionamento dell’impianto è completamente automatico, inclusa la separazione dei materiali estranei
• Energia: massimo recupero di energia sia elettrica che termica, grazie all’alto rendimento del processo multifasico.
• Emissioni di CO2: il materiale organico è convertito in energia, contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2.
• Riduzione dell’effetto serra.
• Impatto ambientale: assolutamente contenuto. Il processo avviene all’interno di capannoni mantenuti in depressione, serbatoi e tubazioni ermeticamente chiusi, eliminando eventuali emissioni di odori all’esterno e all’interno dell’impianto e mantenendo condizioni ottimali nell’ambiente di lavoro. L’utilizzo di biofiltri per trattare l’aria esausta dell’impianto consente di abbattere totalmente le emissioni in atmosfera.
La struttura impiantistica della Montello è in grado di ricevere e trattare 165.000 tonnellate all’anno di rifiuti a matrice organica e che non inquina e non fa rumore.
Credo infine che ogni intervento, su qualsiasi tema, va visto in modo complessivo ed integrato. Anche la gestione dei rifiuti ha impatto su: viabilità, produzione di energia, ambiente ed infine lavoro.
Fonte per varie info : http://joomla.montello-spa.it/it/
5 risposte a UNA POSSIBILE SOLUZIONE PER I RIFIUTI IN CAMPANIA?