

verso le 5 pm, svolto a destra, attraverso la avenida Maria Cristina nell’unica striscia d’ombra, disegnata dalle torri. Plaza de España, che bella sei…
è quasi deserta, mi lascio dietro l’arena in totale ricostruzione quasi, delle fondamenta, progetto di Richard Rogers e vedo in posa 4 ragazze italiane e dico alla quinta che si accinge a scattare, se vuole unirsi alle altre e faccio io la foto. Cerco di fargliela con l’imponente MNAC sullo sfondo, ristrutturato da Gae Aulenti. clic.
continuo a camminare all’ombra degli edifici della Fira, sul lato destro, vento fresco sulle guance, eh si, oggi il clima è stato clemente con noi barcellonesi;
mi guardo in giro, poche anime, sorrido e penso bella Barcellona bella quanto ti voglio bene e mi rendo conto che vorrei abbracciare il museo imponente che ho di fronte, dare una carezza al padiglione di Mies van de Rohe, che sbircio dietro l’angolo, e dare un bacio al Caixa Forum, edificio di Arata Isozaki, verso il quale sono diretta. E m’immagino una sequenza animata, con gli edifici nomenclati che sorridono, s’inchinano e ringraziano, per le carezze.
scendo le scale mobili, magistrale intervento, di architettura contemporanea, che ben s’integra nella fabbrica modernista di mattoni, ed eccolo lì…
si stringe il cuore e credetemi, mi salgono le lacrime agli occhi.
già all’esterno, tre sculture di Henry Moore, danno il benvenuto alla mostra personale del grandissimo scultore inglese. il mio scultore preferito.
che emozione.
Architetto, instancabile viaggiatrice e appassionata di scrittura, scultura e archeologia. Nata a Milano, cresciuta a Napoli, si è formata professionalmente in quel di Barcellona. Ha già fatto un giro del mondo e sogna il secondo. Attualmente vive e lavora ad Amburgo.