Ansia da colloquio in inglese
E’ passata un’altra settimana…martedì torniamo nuovamente a Londra per sistemare un po’ di cose…Filippo inizia ad andare in studio e io ho i miei colloqui da sostenere…e per questo devo dire che l’agitazione è a mille….
E’ incredibile quanto sia stressante fare questi colloqui…tra la concentrazione sulle cose da dire e sul cercare di capire bene quello che mi dicevano i miei interlocutori e l’andare avanti e indietro da una parte all’altra della città cercando di fare tutto nel minor tempo possibile (tra metro, bus e grandi camminate con tanto di borsa pesante con computer e materiale vario…per di più sui i tacchi…), l’altra volta sono tornata in Italia che ero cotta, con qualche linea di febbre, una stanchezza atavica e una tosse che mi sono trascinata fino a qualche giorno fa…
E ora mi tocca lo stesso tram tram, stavolta mi sa che sarà peggio, perché i colloqui sono cinque…di cui tre in un giorno solo…
Da una parte preferisco così, almeno posso consumare l’adrenalina subito, ma so già che sarà un’impresa distruttiva…Inoltre ho notato che più volte ti fanno fare il colloquio prima con uno dei soci, e successivamente con i capi…speriamo che almeno qualcuno dei miei sia direttamente con i responsabili perché altrimenti non so come andrà a finire (10 colloqui in 4 giorni sarebbero una mazzata).
Spero solo che ne valga la pena. Non mi voglio fare nessuna illusione.
Ho capito che c’è molta selezione e competitività. La volta scorsa sono rimasta un po’ delusa, ma sono stata anche un po’ avventata..Avevo tre colloqui, ma in realtà solo uno era veramente adatto al mio profilo e alla mia esperienza ( e purtroppo sono stata battuta sul tempo da un’altra ragazza), gli altri due diciamo che erano relativi ad altre competenze che ho, non legate direttamente al mondo dell’architettura e probabilmente questo è venuto fuori…ma non solo per i miei intervistatori..(uno mi aveva anche richiamato), ma soprattutto per me…
Mi sono resa conto che è meglio puntare su quello che si sa fare meglio, sulle proprie qualifiche reali…Il fatto è che in Italia ero abituata a fare cose diverse e, il più delle volte, trovavo più riscontro in altre direzioni che non fossero l’architettura, invece paradossalmente in Inghilterra ho capito che vale più la qualifica e l’esperienza che ho come architetto, che tutte le altre cose di contorno che so fare…Anzi, puntando più sulla mia specializzazione in restauro e conservazione, che in Italia non mi aveva portato a niente, ho trovato un riscontro nettamente migliore, 5 colloqui appunto, con studi che sembrano molto interessanti, di cui tre richiesti direttamente per telefono, e comunque tutti per un ruolo specifico, quello di conservation architect…
Una cosa che mi sembra di aver capito è questa: se fai il colloquio come architetto ti viene chiesto di fare l’architetto, non il caddista, né il renderista, o il grafico, o altro ancora…Non so se questa fantomatica possibilità di progettare a cui tutti gli architetti ambiscono esista realisticamente o no, l’impressione è che i ruoli siano ben distinti…
Ripeto, non voglio illudermi, so che non puntando proprio a fare la caddista non è proprio facilissimo inserirsi subito, io ci provo, non escludo che magari alla fine dovrò almeno inizialmente accontentarmi di un ruolo di questo tipo, ma sicuramente mi conforta il fatto di sapere che, anche se non da subito potrei avere l’opportunità di lavorare nel settore in cui ho la mia specializzazione, che poi è quello che mi piace di più ovviamente.
Comunque…se trovassi lavoro prima di gennaio non sarebbe male…so che sul posto sarà più facile trovare, ma almeno potremmo subito cominciare a pensare di prenderci uno studio flat per noi e comunque ad organizzarci meglio con i soldi e tutto il resto…Mah…staremo a vedere…io ce la metterò tutta, se non dovesse andare niente continuerò a cercare, e prima o poi qualcosa verrà fuori…
Vi terrò ovviamente aggiornati!
Un abbraccio e buon week end!
Rosy
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