Sono passati esattamente 12

Sono passati esattamente 12 giorni da quando sono arrivato Londra, 12 giorni di corse e miracoli per riuscire a reggere il passo con una città che va sempre più veloce di te….anche se la prendi alla sprovvista.
Se mi guardo indietro, sento ancora nella mia testa le lunghe discussioni tra me e Rosy sulla questione del “mollare tutto!”. Sento ancora le sue insistenti spiegazioni sul mondo del lavoro a Londra e di contro tutti miei timori sul lasciare l’Italia… Posso ricordare ancora i giorni passati nella vana attesa di una risposta da parte di un qualche lungimirante datore di lavoro italiano mentre sempre più numerose giungevano risposte interessate da studi di architettura inglesi e stampata nella mia mente è l’immagine di Rosy seduta davanti al computer fino a notte inoltrata, intenta a cercare contatti e a spedire curricula.
Ecco, è pensando a queste cose che mi rendo conto di quanto la nostra scelta sia passata attraverso un lungo iter genetico, dapprima nella testa di Rosy, poi nelle chiacchiere durante le passeggiate per poi sfociare in lunghe “sessions “ organizzative. Tutto questo per dare una spiegazione a quella profonda emozione provata nel raccontarsi a vicenda l’entusiasmo dei nostri lavori. Credo che tutto questo sia merito soprattutto di Rosy, della sua energia e della sua forza di volontà che l’ha spinta sempre avanti anche quando tutto e tutti remavano contro (lo ammetto, pure io all’inizio!).

E quindi eccoci qui, basta con le “sdolcinate narrazioni”…..visto che qui si combatte! 😉
Si, combattere è la parola giusta per tutta una serie di difficoltà che questa città, in perfetto stile videogame, elargisce a chi prova soltanto a capirla!
Dalla difficoltà di riuscire a trovare una scatoletta di tonno nel supermercato (scordatevi le disposizioni secondo una logica a noi nota) all’aprire una conto in banca, dal salare l’insalata con il sale grosso al capire cosa diavolo ci mettono nei sandwiches questi inglesi.
Poi ci sono i trasporti e le comunicazioni. Per quanto riguarda i primi, mi sono reso conto che la mia Oyster card “pay as you go” era come un pozzo senza fondo. Ogni 2 o 3 giorni mi trovavo a doverla ricaricare…..ad un certo punto ho deciso di fare la settimanale, molto più economica per chi come me (per il momento) prende bus e metro.
Per quanto riguarda invece le comunicazioni e quindi il cellulare…..qui a Londra non esistono (o almeno io non le ho viste) le ricariche telefoniche come in Italia. Qui vai in un qualsiasi 24 ore “Off License” e chiedi una ricarica per la propria compagnia…..decidi la somma e loro ti danno uno scontrino (sembra proprio uno scontrino!) sul quale c’è il numero per la ricarica. Ma la cosa più geniale è la “TOP UP Card” e cioè una scheda GRATUITA che al momento dell’attivazione viene abbinata al vostro numero di telefono. Ogni volta che avete necessità di ricaricare….andate sempre dagli stessi “Off License” (un sacco di cose si fanno in quei posti!) e la scheda viene passata su un lettore…..date la somma che volete ricaricare….ecco il telefono è ricaricato.
Detto questo….qui quasi nessuno ha ricaricabile….tutti l’abbonamento perché dicono sia più conveniente!
Come parlare poi di comunicazioni senza considerare internet e skype? Se avete la fortuna di possedere un portatile con connessione wireless abbastanza leggero da poterlo portare in giro….non dimenticatevi che in ogni locale ed in ogni angolo di londra ci sono reti wireless libere alle quali connettersi e navigare ad alta velocità……pochi giorni fa, parlando con un mio amico tramite skype mi sono reso conto di come siano cambiate le cose in pochi anni.

Per quanto mi riguarda….sono entusiasta di tutto. Non avrei mai creduto, venendo qui, di trovare un ambiente di lavoro così rilassato e contemporaneamente professionale. Qui faccio esattamente quello che avrei sempre voluto fare….dedicarmi completamente alla cura delle immagini dei progetti. Dalla loro nascita in 3D a tutto quell’enorme lavoro di post produzione che si nasconde dietro alle più belle illustrazioni architettoniche. Mai avrei pensato di poter dedicare 3 interni giorni lavorativi al solo fotoritocco di una prospettiva.
Il progetto sul quale lavoro è oramai alla fine…..speriamo bene!

Ora manca solo la casa….non è facile lavorando, trovare anche il tempo per recuperare appuntamenti e le cifre che ci sparano sono spesso molto alte. La zona che stiamo cercando è nell’area di Kilburn, Queen’s Park, Hampsted e St. John’s Wood (carissima)…..tutte zone a metà tra Notting Hill ed Angel.


PS volete ridere?ci appena chiamato (qui sono le 22) un agente immobiliare che parlava una specie di anglo giapponese per proporci un flat…sapete cosa mi ha chiesto? Quanto e’ alto Filippo…perché il flat è very very nice…ma andava bene per le persone piccoline come lei, dato che i soffitti non proprio alti…robe da matti!

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