Domenica da brava, ma non assidua, cristiana praticante sono andata a messa. Volevo assaporare le brezza dell’universalità del rito cristiano. Ero convinta, chissà poi perché, di trovare la chiesa semideserta con 4 sporadiche anime pie al suo interno e, invece, con mia somma meraviglia, era quasi al completo!! La messa è durata molto più a lungo (1 ora e mezzo circa compreso il canto iniziale e finale rigorosamente in latino) ed è stata, nel complesso, molto più painful rispetto ad una cerimonia italiana (si resta inginocchiati per almeno 25 minuti durante tutta la cerimonia … fortuna che ogni panca ha l’inginocchiatoio fornito di apposito cuscino altrimenti sai che dolore!). Appena varcata la soglia una specie di “chierichetto” (un po’ avanti con gli anni) ti invita (leggi obbliga) a sederti dove lui decide (ti accompagna anche!) e la stessa cosa accade durante l’eucaristia: il su citato chierichetto, interpretando le vesti di un vigile, dirige il ‘traffico’ passando da panca a panca e invitando (leggi obbligando) le persone sedute, a formare la fila per prendere l‘eucaristia. Ma attenzione! Rigorosamente prima le file laterali, e dopo, una volta ricomposte ed inginocchiate queste, le file centrali… Ovviamente ogni tanto vedi qlc che sgaiattola dalla propria postazione e si introduce nella fila anche se non è il suo turno e in quel momento riconosci che è sicuramente straniero, molto probabilmente italiano.
The queue ….la fila….E’ tanto un mistero per il popolo italiano quanto una istituzione per questa nazione!
La prima volta che ho visto la fila per l’autobus ero convinta che fosse successo un incidente!!!! Un segmento composto da persone poste con pedissequa attenzione l’una dopo l’altra….nooo … Troppo lontano dalla mia immaginazione e dalle mie origini per comprenderne il significato. Nella giungla italiana quando prendi l’autobus, se passa e se riesci a prenderlo mentre passa, è una lotta continua: è una lotta per salire, una lotta per non cadere quando sei dentro, è una lotta per scendere. Qui invece gli autobus arrivano perfettamente in orario (puoi perfino programmarti la giornata!), saluti quando entri e ringrazi quando scendi ( “cheers, thank, thank you”). E in più …non c’è possibilità per nessuno di non pagare il biglietto perché sali e scendi dalla stessa unica porta…Che organizzazione!!!
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Paola