Notte fonda.
Rientro da un altro mercoledì allo “Sugar Bar”, serata a ritmo di salsa e merengue (Free your latin spirit) e mi domando cosa mi convince ogni sera a tentare, anche solo per brevi lassi di tempo, una mesta performance. Non credo che sia bene se i risultati migliori vengono fuori quando il cervello smette di lanciare input al corpo indicando quali siano gli steps che, regola impone, sia d’uopo mettere in sequenza seguendo il ritmo incalzante della musica rigorosamente dal vivo.
Considerazione notturne post serata, tratte in quel particolare momento in cui da essere assonnato e semiconscio appena mezz’ora prima passi ad essere iper-attivo e insonne, mi inducono a pensare che probabilmente non è un cosa la risposta alla mia domanda ma un chi o forse una perfetta combinazione dei due: ottima musica e ottima compagnia.
Un dolore fastidioso al piede mi riporta alla mattina ormai trascorsa e alla signora massiccia che, nell’autobus, ha inavvertitamente spostato il suo portentoso baricentro sul mio esile piede e d’un tratto mi ritrovo a rallegrarmi di queste uggiose condizioni meteorologiche che imperversano su Notts da + di una settimana che mi hanno suggerito l’oculata scelta di scarpe chiuse proteggi intemperie (e carichi accidentali).
Credo di avere ancora la febbre ma il termometro rotto è una buona scusa per non controllare la temperatura.
Necessito V-A-C-A-N-Z-A!