Paris Hilton, famosa per sfasciare automobili, ubriacarsi e dire parolacce.
Non si esce vivi dagli anni 80.
Non si esce vivi dagli anni 80 perché, dopo quegli anni, internet ha moltiplicato i canali attraverso i quali i soggetti, i cantanti, i partiti, i rivoluzionari e gli aspiranti tali, potessero diventare dei Miti. La fama è stata liberalizzata, quindi ognuno riesce a prendersi un piccolo pezzettino di attenzione. Internet, si può dire, ha avuto una specie di funzione ridistributrice della fama arrecando un effetto distensivo. Ma facendo, appunto, definitivamente morire Miti ed Eroi.
Insomma dopo gli anni 80 qualunque icona ha smesso di diventare tale. Gli stili di vita, le possibilità, si sono così moltiplicate al punto che non ne esiste più un modello valido, una forma di realizzazione completa che possa assurgere a “vita esemplare”. D’Annunzio di fronte a tali condizioni avrebbe dovuto cambiare carriera, darsi al commentariato sportivo, magari.
La Madonna degli anni 80 era un’icona, quella di oggi non lo è decisamente più, e si confonde con migliaia di altre “star”. La sua necessità di attenzione si riduce a competere con, diciamo, una Paris Hilton, che nemmeno è una cantante e sfascia solo automobili. Mi ricorda quello che mi raccontavano i gestori dei bar brasiliani “è un problema, fratello, appena apri un’attività e ha successo, se ne aprono dieci nella stessa via tua, e ti fanno chiudere…”
La fluidità, il riciclo, la trasformazione, la capacità di sostituire e dimenticare, diventano virtù, ma lasciano interrogarsi se lo siano davvero. Partiti di plastica, si succedono a cantanti di plastica, quindi a simboli di plastica. Ognuno fa qualcosa di plastica, per farsi notare, almeno fino a quando un oceano di altre informazioni non lo sommergerà, facendolo ritrovare su una spiaggia. Una palma lo conforterà dicendogli “c’hai provato ragazzo, ora goditi l’oceano”.
Io dico sempre che questa è proprio un’epoca interessante. Un epoca di palme e feste, ma senza monumenti di bronzo al centro di piazze, a meno che non si voglia fare un monumento a Britney Spears. Il fatto è che tra dieci anni nessuno si ricorderà di lei, nonostante gli effetti speciali di Mtv. E’ una comunità “estetica” che forse sta mostrando i suoi limiti. D’altronde non si può dire che siamo a corto di questioni “etiche”. Ma quelle, almeno per ora, si fanno notare meno e si confondono tra i coriandoli.
Pp