12 Aprile 2008
C’è già Giordana
Ho appena fatto un week-end a Barcellona. Partito venerdì pomeriggio, tornato domenica pomeriggio. Non vi parlerò di questa meravigliosissima città e delle sue architetture e delle sue orribili e chilometriche metropolitane, perchè la mia vicina di blog, Giordana, a quanto ho capito vive lì e di lì vi può dare più notizie. E poi, insomma: questo è un blog sulle cose portoghesi, portuensi e sulle portoghesità in genere e quindi…
Quindi vi voglio parlare di Siza. Siza ha realizzato a Barcellona due cose. Uno è un centro sportivo, con un palazzetto dello sport e una piscina che sfocia verso l’esterno dal ventre di un corpo ovale (tutto il complesso è in cemento armato ed è un’opera recente); l’altro è il centro metereologico nel villaggio olimpico di barcellona (1989-1992).
Beh, niente male,…davvero niente male. Lo vedi solo dopo aver passato l’orata di Gehry. Un gioco di prospettive te lo nasconde dietro delle palme (che sono più basse dell’edificino). Poi arrivi là e ti accorgi che non è un edificino, ma un edificione ben piazzato che occupa benissimo lo spazio nel quale è inserito. E dove è inserito? Nel nulla, cioè a ridosso delle spiagge, in un punto che è come un filtro tra il complesso dei due torroni del villaggio olimpico (uno è un hotel ma, scusate l’ignoranza, non mi ricordo se era di Foster. Io sono convinto che è di Foster ma come l’ignoranza non mi manca…) e un punto in cui la skine-line è quasi completamente piatta. Praticamente, è l’edificione che fa il filtro. Poi una cosa simpitica, che si nota anche dalle foto che si trovano pubblicate un po’ dovunque quando si parla di Siza, è questo tappo di lastre bianche. Secondo me è stato bello non intonacare il tappo: si poteva fare una mistura di colori purissimi e tenui tipo benetton con il grigio, il bianco e l’azzurro del cielo, ma le lastre creano un buon contrasto. Con loro si fa più attenzione alla prsenza del gordo.