SALTATE QUESTO POST , perchè dicono che non si capisce niente (e anche la sintassi, dicono, zoppica un po’…)
Queima 2008: breve post
Parlare della Queima e del Cortejo, che sono appena passati, per me è molto difficile. Ragioni di sciocco sentimentalismo…e poi non mi va di fare un escursus sulle feste accademiche portoghesi: sono sicuro che ci sono centinaia di blog che hanno raccontato e raccontano ancora oggi queste esperienze. E poi, verrebbe a mancare il tema architettonico.
Però, qualcosa bisogna pur dirla. Dopo sei anni ho partecipato al primo Cortejo di Architettura assieme ad alcuni amici di un tempo. Sei anni fa non partecipai al Cortejo e feci male. Non so cosa feci durante il giorno, credo che sottostimai questa grande manifestazione e alla fine della sera mi ritrovai con una mia amica, una che spesso bazzicava per la nostra casa, completamente fusa dall’alcool, che, non contenta, aspettava l’autobus per andare al Queimodromo. Ancora oggi conosco persone che hanno finito gli studi già da alcuni anni e con alle spalle un buon curriculum di Queimas a cui hanno partecipato ma ancora con la voglia di passare alcune orette al Queimodromo assieme alla propria compagnia. E questo non per uccidere delle nostalgie del momento, ma solo e semplicemente perché la Queima è festa. Gli ex studenti che guardano con un certo snobismo chi va ancora alla Queima sono quasi tutti sposati con figli. Piccoli, appena nati. Oppure è gente che cerca già qualcos’altro, ma sono sempre quei uno o due della compagnia che sono gli unici che non vogliono seguire gli altri alla Queima.
Bene, che altro dirvi, ritornerò con altre cose architettoniche. Tipo delle foto su un complesso di abitazioni vicinissimo a casa mia realizzato dal Divin Siza e Antonio Madureira.