Amo SIZA e adoro il Portogallo, però…
Come già dissi in un’altra occasione, i portoghesi tendono a enfatizzare, anzi, a “esponenziare”, alcuni aspetti riconosciuti a livello nazionale come simboli della supremazia della razza portoghese nel mondo.
Recentemente qui in Portogallo i media si sono scatenati contro il forte imbarazzo provocato da una parola detta dal Presidente della Repubblica (Portoghese) durante un’occasione speciale. Il presidente parlò di “razza”, una parola che qui ha fatto, come si dice nei più eruditi testi, storcere un po’ il naso…
Eppure, loro, il discorso della “razza” o della “portroghesità” gira e rigira ce lo ficcano sempre, soprattutto quando si esaltano su certi argomenti, su certi campi o su certi portoghesi elogiati nel mondo.
Ho cercato di raccontare alcune di queste “esaltazioni” per quanto riguarda l’architettura, ma vista l’occasione è giusto fare un parallelo con un argomento di attualità come Euro 2008 e affini.
L’atmosfera per le strade è anche simpatica, con tutte le finestre e le porte delle case saturate dalle bandiere del Portogallo, poi però quando parli della loro nazionale quasi si sentono con la coppa già in tasca. Sentir parlare del Portogallo è come sentir parlare del Brasile con 11 Pelé. Cristiano Ronaldo, la loro stella, sicuramente il miglior giocatore d’Europa e del mondo in questa stagione, forse, è per loro tra i primi cinque della storia mondiale del futebol. A confronto con le stelle di altre due squadre contro le quali il suo Manchester si è scontrato, il ragazzo ha sempre fatto la figura del pollo. I “goals” che fa Kakà ancora non glieli abbiamo visti fare, mentre per ripetere i numeri di Messi probabilmente dovremmo aspettare che gli crescano altre due gambe. Però, qui se la pensi così è come se bestemmiassi contro il Papa a S.Pietro.
Ultimamente un allenatore portoghese si è accasato all’Inter, squadra ora famosa in Italia per gli aiutoni che accompagnano le sue vittorie scudettate, famosa in passato per aver vinto l’ultima Coppa dei Campioni in tempi preistorici, in futuro famosa per chissà che cosa. Forse per le stesse cose. Ebbene, per i portoghesi in Italia è sceso un Marziano. Probabilmente il miglior allenatore del mondo. Dico “probabilmente” a bassissima voce, perché qui i media invece lo urlano: IL MIGLIORE DEL MONDO. Stiamo parlando del tipo che ha vinto una CdC un anno in cui la finale era Porto-Monaco, come dire Lazio-Fiorentina da noi, e che è stato cacciato dal Chelsea perché con una squadra fantastica per tre anni consecutivi non è riuscito ad avvicinarsi neanche alla finale. Cacciato, RUA!.
Ebbene, queste esaltazioni mi mettono in difficoltà. Io sono un tipo che risponde e certe mie risposte qui non sono piaciute e quindi più di una volta mi sono preso più “vaffa” portoghesi. Sicuramente io sono un tipo ostinato, accetto poco il confronto e voglio quasi sempre avere ragione o avere l’ultima parola o entrambe le cose. Però anche le risposte degli “altri” mi preoccupano un po’. Capisco il loro atteggiamento ad attaccarsi a certe cose, fatto magari anche con simpatia e affetto, quando poi però si inventano eroi, quando si creano storie mitologiche o delle scene alla Dragon Ball, dove sono i portoghesi che salvano l’universo contro i cattivi che lo vogliono distruggere a cominciare sempre dalla Terra, beh, allora insomma:…e che è!!! Se i portoghesi si mettessero a fare dei manga o dei cartoni animati del “genere”, gli alieni con i loro mostri comincerebbero ad attaccare il Portogallo e non più il Giappone.
Sicuramente c’è esaltazione anche Italia, così come qui hanno maturato un buon spirito critico nei confronti dei loro gravi problemi sociali ancora irrisolti, ma qui passano davvero i limiti e lo spirito critico come quello che abbiamo noi italiani ancora non l’hanno raggiunto, ancora non è così profondo come il nostro.
Ora, gradirei che qualcuno avesse la pazienza di volermi rispondere, soprattutto se non è d’accordo con quanto ho scritto, soprattutto se volesse mandarmi un qualche “vaffa” italico o portoghese sempre che abbia la finezza di sapermi esprimere lo stesso concetto in modo molto molto più fine. Sapete, tipo con quegli strani giochi di parole…
PS
Vinciamo l’Europeo.