SERMONE (e cioè, alcune mie idee molto molto criticabili)
Il messaggio lasciato su un blog qui vicino, firmato da uno sconosciuto bricconcello, mi ha fatto pensare ad una certa cosa interessante.
Anche il messaggio di Giordana da Dubai/Barcellona (il…<>) mi ha dato degli spunti interessanti.
Per parlare di blog.
Insomma volevo dire che traspira nell’aria un andazzo generale,…e cioè quello di pensare che un blog sia una sorta di pubblica piazza. Siccome contraddire questa teoria non fa parte dei miei desideri per il 2009, lascio stare.
Anche se mi sembra una di quelle cose per cui se appena appena provi a dire che a te non ti sembra proprio che sia così…
Comunque il punto è un altro. Partendo da questa idea della “pubblica piazza”, e dal fatto che tu ti esponi in essa, molti molti e ancora molti pensano che questo giustifichi in qualche modo l’opportunità di ricevere indiscriminatamente lodi e disonori. Ed invece, piaccia o non piaccia, e soprattutto alla faccia dei sostenitori della Democrazia, nuda, pura e incondizionata, ecco,…la realtà è che non è AFFATTO così.
Prima di tutto, il concetto di “pubblica piazza” implica in sé solo ed esclusivamente l’eventualità “statistica” di ricevere lodi e critiche in quantità sconosciute a priori. E nulla più.
Poi c’è il delicato discorso delle entità. Delle…Entità. In Italia, ma penso anche altrove nel mondo, esiste l’idea che la Satira, in quanto tale, è intoccabile, insindacabile, incriticabile, in-zittibile! Nel mondo dei blog sta lentamente solidificandosi lo stesso tipo di principio, questa volta legato al democratico diritto di critica all’interno, appunto, di una “pubblica piazza”…il luogo dove tu ti esponi a tuo rischio e pericolo. Una volta pensavo che la Democrazia fosse come l’acqua: anche troppa fa male. Col tempo ho maturato l’idea, (secondo me molto più democratica), che è l’Abuso che la può rendere nociva. Il diritto di criticare, come quello di “satirizzare”, non corrisponde al diritto di non avere limiti. Non significa che tu e le tue critiche o le tue ironie possiate tranquillamente passare al livello “insulto” (giustificandolo col fatto che si tratta di un insulto “critico e/o satirico”). Bisogna dare delle Entità ai propri interventi, ossia stabilire che entro certi limiti non si può più procedere. Ma come, esistono l i m i t i ? Qualcuno si dimentica che alle volte i Diritti, per essere realmente democratici, traggono linfa vitale dai propri effetti collaterali, quelli che io chiamerei Doveri.
Il dovere di chi ha avuto l’opportunità di aprire uno proprio spazio all’interno di una piattaforma, come nel mio caso, è anche quello di controllare e moderare gli interventi degli altri su questo blog. È per questo che tra gli strumenti a mia disposizione, c’è anche la possibilità di rimuovere quei messaggi che secondo il mio punto di vista (ed eccolo qui il mio Diritto!), sembrano proprio non essere dei bei messaggi da lasciare.
Se invece volete tirare fuori la solita storia dell’abbasso alla censura…
Una risposta a pensiero democratico