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Porto, o i giornali locali, ricordano l’11 di settembre di 10 anni fa. E allora passiamo al giornale locale per antonomasia, il Jornal de Notícias. Titoli dell’edizione online: da «la seconda vita delle torri che non sono gemelle» a «la cappella che sfuggì alla caduta delle torri gemelle»; passando per «la cronologia animata degli attacchi» e «Portogallo islamico. Una comunità senza sussulti (un po’ come dire: senza problemi, n.d.t.)». Traduzioni “by Ed”, ovviamente. C’è anche il video «conosca le opere di ricostruzione di Ground Zero con le testimonianze di Brian Lyons e Dara McQuillan, due dei nordamericani coinvolti nella rierezione del World Trade Center». Nel dossier «dieci anni dopo l’11 di settembre» un articolo ci ricorda che oggi Bush e Obama si ritroveranno insieme, per commemorare le vittime degli attentati. Nella sezione «Multimédia» ci sono diverse voci interessanti («Vídeos, Fotogalerias, Infográficos, Áudios, Reportagens»). I temi sono: la moschea che qualcuno vuole costruire vicino a Ground Zero; le immagini delle prime pagine dei giornali mondiali (compresa la prima del JN, ovviamente); schemi planivolumetrici del nuovo WTC e una line-time degli ultimi 10 anni («Últimas infografias»). Ed altre cose.

Per una ragione ancora sconosciuta io e un tizio dello IUAV eravamo sempre in giro con gli spagnoli, i brasiliani e i portoghesi. Mai con gli italiani. Al massimo li incontravamo nei posti dove andava tutta la gente (feste, bar, e poi ancora feste, e bar). Non facevamo parte della gang degli italiani, ma era un gruppetto, quello italico, che io comunque stimavo tantissimo visto che alla fin fine…detto tra noi…pur con tutti i difetti che abbiamo, come gli italici non ce n’è.

Comunque, la storia dell’11 di settembre non venne quasi mai nominata, che io ricordi. Troppo distante da noi, troppo presi dalle donne, dall’alcol, dalle feste, dai conflitti ideologici con la FAUP. Sì, certo, ogni tanto si parlava di ciò che era “nazionale”, cioè dei grandi conflitti dei nostri rispettivi Paesi… ma a parte una considerazione di Victor, studente della ETSAB di Barcellona, circa la “normale plausibilità” della caduta delle torri (visto anche lì ci si domandava «ma come è possibile che…»), ecco a parte questo, dicevo, nulla più fu detto o fu chiacchierato.

 

 

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