I megafoni di Carvalhido cominciarono a scaldarsi alle 9 e mezza del mattino. Il menù: Nat King Cole e amici impegnati nei più classici brani natalizi.
Erano le 7 di sera e non avevano ancora finito. Si poteva fantasticare.
Secondo le mie teorie, bastava portarsi nel piccolo incrocio della “chiesa vecchia”. Si chiudevano gli occhi e ci si lasciava trasportare dalle dolci melodie che sognano un bianco Natale. Tutto sarebbe partito spontaneamente. Una forza benevola ci avrebbe teletrasportato all’interno di una cartolina nataliza…anche a costo di venirci a raccattare dalla melma più oscura del nostro sporco mondaccio. Saremmo stati Noi, inseriti nell’immagine di un tipico benestante quartierino degli USA. Di quelli che si vedono nelle belle pellicole messe in giro dagli strisciastellati colossi del “cine”. Di solito fanno vedere le grandi GRANDI case innevate, con le decorazioni preziose e attente e con le finestre che riversano sulla strada ghiacciata luci calde, accoglientissime. È l’energia delle ombre di una famiglia felice, stordita dalla Santa Magia del Natale. E sia chiaro: qua e là c’è spazio anche per il consueto pupazzo di neve, lo snowman, l’indimenticato protagonista della fiaba di Raymond Briggs.
Loro, gli Americani, hanno sempre fatto le cose in GRANDE. Ed infatti nel corso degli anni i film che ci hanno riscaldato il cuore sono scesi giù, lentamente, come i grandi cassoni pieni di provviste lanciati dai cieli del ’45. Lentamente sono scesi e lentamente hanno toccando il suolo del cuore. Facendo un gran botto, tra l’altro. E lo abbiamo sentito tutti. È successo tutte le volte in cui, da adulti, ci siamo messi a riascoltare le fiabe dell’Avvento.
Da “Una Poltrona Per Due” al dono senza età di Frank Capra, “La Vita È Meravigliosa”. Senza dimenticare il contributo di Jim Carrey nella fiaba tutta cioccolato e vischio di “A Christmas Carol”.
Ma a Carvalhido l’opulenza non è la stessa, ovviamente. E non nevica mai. E allora, ascoltando i cori angelicali, nasce spontanea una considerazione. Che alcune tradizioni siano dure a morire…qui? Forse. Forse perché c’è ancora qualcuno che è disposto a lottare per loro, mi rispondo da solo. Nonostante la recessione e lo sciocco modaiolo anticattolicelismo, aggiungo da solo.
Tra non molto farà il suo ingresso pure la “vecia”, un’arzilla nonnina volante che usa una scopa come mezzo di locomozione…pensate un po’! Per anni si è parlato di un suo possibile flirt con B.N. e l’escursus di questa gossippata è servito a lenire lievemente l’amarezza per gli ultimi doni. Riceveremo infatti tutti i regali promessi, depositati come di consueto nella calza appesa al camino o nella cesta di vimini sotto il Tannenbaum. Ma in cambio, ci verrà portato via il Natale. Dovremmo aspettare quasi un anno per poter riassaporare le stesse magie. Sarà quindi conveniente, nel giorno dei Magi, dare il massimo per poter onorare adeguatamente le nostre Sante Vacanze.
Perché gli spettri del 2014, be’…non verranno da noi per redimerci.