Sono ormai alle spalle le tanto discusse feste del 25 aprile e del 1º maggio. Anche gli studenti all’ultimo anno di università hanno già terminato da un pezzo le loro baldorie (in Portogallo festeggiano sempre prima della fine dell’A.A.) e la maggioranza di governo continua ad essere composta dalla somma di coloro che le elezioni le hanno perse. In conclusione, non ci sono grandi novità in risalto.
Ah, no. Un’altra novità c’è, in effetti. Si tratta della famosa questione delle “barrigas de aluguer” (pance in affitto). Per farla breve, loro la chiamano anche “gestazione di sostituzione” (gestação de substituição) e consiste nel mettere a disposizione il proprio corpo al fine di gestire una gravidanza per conto di altri. Conclusa la gestazione, il bambino verrà quindi consegnato ai genitori, mentre la donna che ha gestito la gravidanza rinuncerà ai poteri e ai doveri della maternità. Dicono che questa legge voglia andare incontro alle donne colpite da gravi patologie uterine, consentendo loro di essere comunque delle “madri biologiche” dal momento che alla partoriente sarà vietato l’uso do ovociti propri. Sarà comunque necessario l’avvallo del “Conselho Nacional de Procriação Medicamente Assistida” (Consiglio Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita) prima di poter redigere il contratto giuridico di gestazione di sostituzione.
Sarà difficile legare questa notizia a un qualcosa di relativamente “architettonico”. Fatto sta che l’interesse pubblico è ora concentrato su altre questioni (come il Benfica, ad esempio) e con l’approssimarsi delle feste di giugno, Porto e Lisbona si (ri)trasformeranno in delle macchine per grigliare sardine a cielo aperto. Accorrete dunque numerosi nelle terre della Scuola di Porto e di Fernando Pessoa. Ad aspettarvi troverete solo hotel.