António Costa, il primo ministro portoghese, prende a sberle il virus cinese imponendo il coprifuoco per due settimane.
Spieghiamolo meglio.
In ben 121 “municipalità” considerate a forte rischio, sarà vietato andare in giro per strada dalle 23 alle 5 del mattino.
Nei fine settimana per il virus andrà ancora peggio, perché gli esseri umani, cioè i potenziali “ospiti”, dovranno starsene a casa dalle 13 alle 5.
State calmi, per i trasgressori non è prevista alcuna multa.
I tutori dell’ordine avranno solo il compito di scortare i delinquenti presso le proprie abitazioni.
La temperatura verrà misurata per consentire l’accesso agli ambienti di lavoro, agli istituti scolastici, ai mezzi di trasporto, agli spazi commerciali, culturali e sportivi, ecc.
Sì, ce ne siamo accorti.
Le similitudini con quanto sta avvenendo in Italia sono evidenti.
Non vi è alcuna base scientifica a sostegno di questi confinamenti, che più che a salvare il Natale serviranno solo a renderlo più triste e insipido.
Per gli agnostici, i “miracoli” che i fedeli sostengono di aver assistito a Fatima e in altri luoghi sacri alla cristianità, sono solo il frutto di una follia collettiva.
Una sorta di “allucinazione virale”.
I miracoli di Costa e Conte, però, portano solo povertà e distruzione.
"Ed", neolaureato. Per andare al lavoro devo girare all'altezza della stazione della metropolitana progettata da Souto de Moura. Dal bar dove faccio una pausa mi tocca scrutare la Casa da Música di OMA/Rem Koolhaas. E stasera c'è pure la grigliata alla Facoltà di Architettura. No, Álvaro Siza Vieira non sarà il cuoco. Questa è Porto, con alcune sue cronache.