Eccoci anche stamattina gente! Siamo pronti, siamo caldi e sono le 9 passate. Ci sono tutti i presupposti per iniziare anche stamattina a parlar male di un po di figure professionali dalla dubbia professionalità.
L’architetto, nella sua lunga carriera, è costretto a conoscere persone dalla dubbia morale e per motivi personali e per motivi lavorativi.
Oggi cerchiamo di ricostruire uno scenario, neanche troppo ipotetico.
Stamattina il programma è semplice: visita in cantiere per conto del nostro sfruttator… ehm… datore di lavoro, poi corsa veloce all’agenzia per l’appuntamento col tipo della nota società di vendita di immobili (che mi sembra anche giunto il momento di farsi casa!!!). Dopo rientrerò a studio (e chiamiamolo così, va!), in fin dei conti sono 3 mesi che non sgarro di un minuto: 2 ore di permesso mi sono dovute (anche se non ho un contratto da cui “desumere” le due ore di permesso, contratti a progetto/stage della mia beneamata ceppa…).
Trascurando su come un povero disgraziato possa pensare a una casa senza un mutuo (tranquilli, poi parleremo anche di questi disgraziati che lavorano nelle banche e stabiliscono se avete abbastanza miliardi di dollari per prestarvi mille euro… sanguisughe schifose!), ci si reca a studio (pfui).
Buongiorno capo!
“Buongiorno un cazzo”
Di buonumore come al solito, eh?
“Ahhh, lasciami perdere! Stamattina ho mille casini”
E stai sempre incasinato, ma mica muori mai di ulcera, schifoso schiavista
“Come?”
Niente, pensavo a alta voce
“Allora, senti: fammi un piacere. Ho fatto un ordine per del materiale d’ufficio. Ma quei deficienti sicuramente non avranno segnato delle luci da tavolo. Vammele a comprare”
Calma. Non facciamo prima a controllare l’ordine e chiamare? Non rischiamo di averne 8 anzichè 4? Ma soprattutto: siamo proprio sicuri che siano loro i deficienti?
“Sì sì, vai all’ikea e comprale”
Miss Rossella, e gosa fare se ingondrare nordisti?
“Ah, e sbrigati, mi raccomando. Prendi la tua macchina!”
E la benzina?
“Beh, la benzina è un carburante. Si tratta di una miscela di idrocarburi aventi differenti formule chimiche e…”
…ma chi la paga?
“Beh, la macchina è la tua! La paghi tu!“
Sì, ma il giro lo faccio per te, principe dei pulciari. Vabbè, non si può cavare sangue da una rapa, figuriamoci soldi da uno strapezzente. Vado. Non ti scordare che oggi pomeriggio torno tardi, perchè ho quell’appuntamento!
Riprendiamo la nostra sciarpa e il nostro cappotto (e il nostro portatile, visto che stiamo ancora lavorando su una tavola di legno su due cavalletti… e non perchè emuliamo Leonardo, ma perchè il CIALTRONE si è scordato per il 4 mese di fila di ordinare la scrivania e il pc…) e andiamo a fare “shopping”. Ora, mentre il nostro eroe, incastrato in un traffico indegno, è perfettamente conscio che la Santissima Vergine piangerà molto per le cose che state dicendo del suo benedetto figliuolo, proviamo a ripassare alcuni dati fondamentali. Questi CIALTRONI senza alcuna professionalità sono normalmente dei “magheggioni”, diplomati a fatica, ma che cmq si fregiano del titolo di dottore (consueto reato per abuso di titolo). Non hanno la fortuna dell’INTELLETTUALE CONVINTO di avere soldi a palate, ma vivacchiano rubacchiando soldi dalle nostre buste paga (rigorosamente in nero), promettendoci un contratto non appena il periodo nero sarà finito. Si raccomandano, nel caso in cui qualcuno dovesse domandare, di rispondere che voi non siete dipendenti, bensì AMICI CHE DANNO UNA MANO (anche se noi l’unica mano che vorremmo dargli è quella a cadere da un burrone… DIO quanto vorrei che anche uno solo di loro leggesse queste righe… ma gli schifosi non si riconoscerebbero! Anzi, probabilmente riderebbero pensando a quando sono onesti LORO). Nella loro assoluta incompetenza e mancanza di professionalità (riuscirebbero a ostentare serietà lavorativa solo se liquefatti e utilizzati come toppe per asfalto… ma solo per i primi 15 minuti) sono capaci di frasi incredibili e iniziative assurde quali prima accordarvi le ferie, quindi chiedervi di posticiparle di una settimana o saltarle direttamente (magari il giorno stesso che avete prenotato), invitarvi a una festa di natale aziendale per poi chiamarvi e annullare l’invito (scoprendo che la festa si è tenuta cmq) etc etc…
Ma torniamo al nostro eroe. Ha comprato la lampade. Tornato in quella ignobile fogna che costituisce l’ufficio del demente, non trovate lo schifoso, ma solo una pila di biglietti e un messaggio
“Sono dovuto uscire”
Non è per me. E’ del suo cervello: l’ha indirizzato al resto del corpo
“Potresti aiutarmi con questi cartelli pubblicitari per la vendita dei box? Grazie!”
Certo che ti posso aiutare… ecco fatto! La carta, nella campana della carta. Serve altro? Questo è il bello: essere assunti come architetti e trovarsi a fare QUALSIASI ALTRA COSA. Ci degradano al ruolo di assistenti personali, magari spacciandoci anche la cosa per una concessione dall’alto della loro magnanimità.
Mettiamo (ricordando con nostalgia i tempi degli antichi romani, in cui i santi, anzichè venerarli li bruciavano) TUUUUUUUUTTI ‘sti volantini e procediamo. Ormai è ora di pranzo. Tra poco hai l’appuntamento col tipo dell’agenzia, bisogna correre.
La figura in cui ci imbattiamo adesso è stata probabilmente creata contestualmente a Caino. Certamente discendente da Bruto, ha studiato assieme a Giuda con cui condivide diversi geni: il VENDITORE. Al contrario di quei POCHISSIMI essere umani SERI che fanno questo mestiere, la maggior parte dei “rifilatori di buchi” è facilmente identificabile.
Lampadati fino a sembrare croccanti, vestono firmatissimo, hanno lo scooterone, i denti rifatti e sono ingelatinati al punto giusto (che sarebbe un paio di miglia marine oltre il “disgusto”). Caldi e seducenti come sellini di tricicli abbandonati in discarica da 10 anni, questi ripugnanti esseri umani vantano conoscenza tecniche che non possiedono. Hanno studiato 3 anni (al massimo) da geometra e poi hanno abbandonato per darsi alla nobile arte del fancazzismo, scoprendo un amore sconfinato per il lavoro, al momento in cui gli esattori di Don Ciccio o’ spaccaginocchi hanno iniziato a bussargli alla porta per quei “debitucci” di gioco. Sentirli parlare (senza video) è fantastico. Se chiudete gli occhi vi sembrerà di vedere una villa palladiana (ma pur sempre con la voce de “er monnezza”, visto il livello culturale).
“Sì certo, l’immobile merita qualche piccolo ritocco” (ammiccamento complice)
Ma veramente manca una delle pareti perimetrali
“Ahahahah. Ma no, quello è il bovindo!”
Eh?
“Sa, va moltissimo quest’anno il bovindo“
Ma stiamo parlando del bowindow? Va di moda quest’anno? O mio dio, COME DIAVOLO SONO FINITO NEL 19° SECOLO?
“Guardi che soggiorno”
Diavolo mi aiuti! Almeno un “acqua” , “fuochino“, “fuoco“! Non lo trovo!
“E qui ci può aprire una finestra!”
Ma sta scherzando? Aprire una finestra è un abuso!
“Abuso! Che parole grosse… e po
i non si preoccupi! Conosco i vicini, non faranno problemi” (nuovo ammiccamento)
Dovrebbe far qualcosa per quel tic all’occhio, sa? E se anche fosse, quello è il tramezzo che separa soggiorno e bagno… E poi, mi scusi. Non aveva detto “soppalcato”?
“Ecco il soppalco!”
Controsoffitto, vorrà dire…
“Ecco il soppalco!”
Ma che soppalco e soppalco! Cazzo, è alto un metro e 30!!!
“Ecco il soppalco!”
Uhhh! Che bello il soppalco…
“Lo sapevo le sarebbe piaciuto. Et voilà! Il bagno alla francese!”
Di francese cosa ha? Sniiiif… Direi l’odore di formaggio… ma è normale?
“Oh sa, è chiusa da tanto”
…dalla caduta dell’impero austroungarico?
“Ma è stata appena ristrutturata”
Mi rendo conto che 200 anni sono nulla in confronto all’eternità, ma non le sembra di esagerare?
“E questa è la cucina abitabile”
Abitabile da chi? Grande Puffo?
“Lei non ci crederà…”
mi stupisca
“…neanche io pensavo…”
questo non mi meraviglia
“…non fosse possibile, ma è così! Le tubature sono nuovissime: piombo!”
complimenti ci è riuscito: mi ha stupito… ma sa che il piombo (usato nei tubi di carico) porta alla sterilità? Lo hanno scoperto gli antichi romani… per un periodo ci foderarono gli acquedotti… poi alla natalità zero si sono posti dei dubbi. Sua madre non poneva porsene qualcuno quella sera, eh? Quanto costa ‘st’affare?
“SOLO 360.000!”
Per 38 metri quadrati? Ok, giù la maschera! Sono un architetto!
Silenzio. Il sorriso si è spento. La morte negli occhi. Avevo quell’espressione quando vidi Caniggia anticipare Zenga in Italia – Argentina ai mondiali del ’90.
Rivediamo casa, adesso. Ci sta? Allora… la casa è completamente da ristrutturare
“Beh io non me ne intendo…”
Gli infissi da sostituire
“Il bovindo…”
Me lo stoppo. Lei vuole veramente aprire una finestra in facciata? Il fatto che sia un edificio vincolato? E la concessione?
“Ma con due ragazzi polacchi…”
I suoi gusti sessuali non mi riguardano… il soggiorno non ha finestre. E’ uno sgabuzzino
“Lei dice?”
Che sei un cretino? Dico, dico… Il bagno cade a pezzi
“Una mano di vernice”
Sulle tue retine… il controsoffitto non è neanche praticabile…
“Soppalco…”
Lei potrebbe soppalcarsi il teschio. E’ un peccato tutto quello spazio inutilizzato… insomma, ‘sta monnezza costa?
“360.000?”
Se lo può tenere. E ringrazi che non denuncio il padrone di casa. Questo è un seminterrato quasi sicuramente senza abilitabilità.
OHHHHHHHHHHH… CHE SODDISFAZIONE… purtroppo non sempre accade e non sempre ne abbiamo la prontezza di riflessi (io mi sto allenando, con risultati decisamente apprezzabili), ma la giornata non è finita. Dobbiamo tornare in ufficio. Con la giugulare che pompa adrenalina torniamo a studio, dove il cialtrone deve essere passato. Giusto il tempo per un altro biglietto
“Ma dove cazzo eri finito? Non puoi sparire così! Io ti pago per stare in ufficio! Hai seguito la donna delle pulizie? Guarda che devi chiudere tu stasera! E poi… Anche questo mese, quei cretini del miei commercialisti/consulenti del lavoro, sono spariti. Niente contratto. Ma che ne diresti di una bella collaborazione a partita iva?”
Fischietti allegro. La serata è frizzante. La sciarpa svolazza disordinata nel vento. Pensi a domani con fiducia, con entusiasmo… in fin dei conti si sa: il fuoco cancella tutte le tracce!
4 risposte a data stellare 13.12.2006