“…e senza costi di ricarica!“, “facciamo della trasparenza il nostro valore!“. BUFFONI! Ecco cosa siete! Non siete “buoni”. Non ve ne frega assolutamente NIENTE dei vostri clienti! La prova? Continuate a spacciarci per sempre tariffe con minuti di chiamate gratis, previo pagamento di un fisso. Ogni anno ci aumentate il fisso e ci diminuite i minuti… la trasparenza… TZE! Siete i peggiori CIALTRONI! FALSI, IPOCRITI, CAROGNE e PURE STUPIDI! Ma pensate che non lo sappiamo che Santo Bersani vi ha COSTRETTO? VERGOGNA!
Ohhhhh… scusate, ma ci stava tutto! Veniamo a noi, ragazzuoli!
Parlavamo, l’altra sera, con il resto della tribù, dei recenti avvenimenti. E dai, e dai, ecco che saltano fuori alcuni dei mali di questo momento.
Ragionavamo in questi termini…
Abbiamo due ragazzi: A e B.
Diciamo che A:
1) è di buona famiglia (molto benestante)
2) ha disponibilità economiche
3) gli “affari” di famiglia non sono in alcun modo riconducibili ai suoi studi
Diciamo che B:
1) non stampa banconote (è molto sotto il livello di A)
2) non ha disponibilità economica
3) non ne fa un discorso di ambizione, carrierismo. Ma di sopravvivenza. DEVE lavorare
E’ inutile dire che conosco un “A” e conosco un “B“, no?
A ha studiato. Molto. Forse “troppo“.
Anche B ha studiato. Molto. Forse “troppo“.
Perchè “troppo“? Dopo anni di fatica a prendere la laurea, magari spaccati un altro anno a prendere un master e non contiamo più quanto tempo passato a cercare un lavoro che desse un senso a tutti i soldi regalati al marcissimo e baronale sistema accademico, ci siamo rotti le palle e decidiamo di cercare un posto da shampisti. Anzi, peggio: da assistenti shampisti. No, voglio scendere ancora di più: TERZO ASSISTENTE SHAMPISTA! Scegliamo l’annuncio e ci presentiamo al colloquio…
…che ora, detto tra di noi… ma che cacchio di colloquio mi vuoi fare? Giusto per capire se sono un delinquente che ha la mania di strangolare le sue vittime con lo snodabile del lavandino. Ma a quanto pare anche i solarium hanno i direttori del personale… Cmq, bellini e forgiati da mille colloqui, ci presentiamo.
Quindi lei si presenta per il nostro posto da terzo assistente shampista (notate il tono, vi prego: parlano come se vi foste presentati al Gran Sasso)
Eeeeeh già
Posso vedere il suo civvì?
“civvì”? Ahhh! Il CV!
Ehhhh, ma lei è “troppo qualificato”!
Capito che intendo con “studiato troppo“? Ma andiamo avanti… in che senso, scusi?
Lei ha la laurea!
Ma va? O Dio… e che dirà mia madre? CHE VERGOGNA! Nessuno nella mia famiglia… sarà contagioso? Come l’avrò presa? Lo sapevo, lo sapevo, LO SAPEVO! Avrei dovuto prender precauzioni! E adesso? Quanto tempo mi rimane? Potrò ancora farmi una famiglia?
Lei non mi resterà qui molto! Lei se ne andrà lasciandomi nei guai!
La prego di guardarsi attorno. Il rumore costante che sente, non è una particella che corre in un acceleratore. Nemmeno una gru che poggia una trave di cemento armato precompresso da 15 metri. E’ il gorgoglio di un lavandino. E stiamo parlando di terzo assistente shampista. Ma in che cacchio di guai la metto se domani un povero pazzo mi offre un lavoro da architetto (per cui ho studiato e mi sono spaccato in due?)
No, lei ambirà certamente a cose più “alte”!
Ma no, guardi. Le cose alte… cioè… che figura ci faccio a girare con una svedese di due metri? No dico, sono solo uno e settanta…
Lei vorrà un lavoro con uno stipendio commisurato ai suoi studi!
Guardi, visti i tempi che corrono, mi basterebbe andare in pari coi soldi spesi per stampare le tavole della tesi…
Io qui do ai miei parrucchieri do solo 1700 euro (Cifra REALMENTE detta)
In un attimo realizzate di aver sbagliato TUTTO. 1700 EURO? Mi perdoni, avrebbe mica uno spigolo sufficientemente resistente? Vorrei prenderlo a testate per un paio di anni
Non posso assumerla
Senta, facciamo a capirci: io ho rinunciato alla mia laurea. Definitivamente! Anzi, guardi, ho passato la notte in guardina perchè ho picchiato ferocemente uno che mi ha chiamato “dottore”. Io voglio un lavoro semplice, senza più responsabilità, senza problemi. Voglio campare. Me ne fotto di carrierismo, voglia di vincere, stipendi stellari. Voglio arrivare a fine mese (con 1700 euro… ma che mi è saltato in testa dopo la maturità? Devono essere state le canne. C’è chi, dopo una sbronza, si sveglia con un tatuaggio, chi su una nave, io mi son svegliato con un certificato di iscrizione all’università!)
No. Mi spiace. Lei è troppo qualificato. Arrivederci
Capito? CAPITO?
Detto questo… A e B si sono sfasciati a studiare. E adesso? Adesso, se dice bene, 1000 euro al mese scarsi. E l’altro giorno, La Repubblica, ci “illuminava” con un articolo dove tutti si preoccupavano per i nostri laureati che fuggono all’estero. Pare che lì, li paghino… pensa che STRONZI! Gli uni che non sfruttano e gli altri che non si lasciano sfruttare!
Ma qui succede il “casino”! A trova un lavoretto. Visto che non ha problemi di soldi, accetta il classico stage con rimborsino spese della durata di 2 anni…
Me lo raccontano e io rispondo: COOOOOOOOOOSA? Eh sì ragazzuoli! Uno degli aspetti del problema è proprio questo! Mentre tutti i B di questo paese vecchio e ingrato combattono e cercano lavoro, gli A, senza problemi di soldi, perchè provenienti da famiglie molto benestanti, spappolano il mercato del lavoro, accettando quei lavori da cui i B cercano di fuggire, da cui si ribellano, di cui parliamo male in questo blog!
No A, non si fa così! Hai avuto la “sfortuna” di avere parenti con i soldi ma che non possono aiutarti con la laurea che ti ritrovi? Bene, vieni con noi a cercare. Datti da fare, suda, fatica. Ma NON accettare quei lavori! O non farai altro che continuare a rispondere “presente” quando noi sbattiamo la porta col cialtrone che ci grida dietro “sai quanti ne trovo che ci stanno a queste condizioni?”
Non si fa così! Lo stage, per come è proposto oggi, non è un periodo in cui si tempra il carattere. Non è una fase di crescita. Non è un momento di apprendimento. E’ schiavitù legalizzata. E non mi parlate di egiziani e piramidi! E’ venuto fuori che non erano schiavi, ma operai specializzati con l’assicurazione sanitaria (medico professionista in cantiere), la paga assicurata anche nel periodo di malattia (e in certe parti di italia la scienza medica mi pare rimasta a quei livelli). Quindi, guardiamo in faccia la realtà: siamo i PRIMI VERI schiavi dell’edilizia! Persino i romani non si fidavano a mettere in mano agli schiavi strumenti taglienti e appuntiti e per le opere pubbliche usavano i legionari.
Unitevi a me, ragazzuoli, nel mio urlo di dolore, nella mia richiesta di aiuto, nel mio vano tentativo di gridare la nostra frustrazione: “A, SMETTILA, CAZZO!“
9 risposte a data stellare 07.03.2007