Ultimo giorno di lavoro prima del permesso-studio. Venerdì a casuccia a studiare, così come il fine settimana e lunedì. Quindi, martedì e mercoledì, scontro finale. Diciamo che non me ne frega un granché. Come già ampiamente illustrato, non mi emoziono… la totale e assoluta mancanza di voglia di fare dipendono esclusivamente dal fatto che è la TERZA STRAMALEDETTA FOTTUTISSIMA VOLTA.
Ma a parte questo, tutto ok.
FINALMENTE è uscita la commissione, ma non abbiamo notizie degli elenchi e della sede. Non mi meraviglio veramente più di nulla…
Oggi scrivo pochino, perchè prima di andare a casa, devo chiudere diverse praticuzze, controllare le sezioni a che punto sono… insomma, un po di “facite ammuina” e poi posso iniziare a imprecare privatamente contro il sistema accademico. Non credo che posterò nei prossimo giorni… ma voi tenete le dita incrociate per me e tutti gli altri poveri cristi che affronteranno quest’ennesima tortuta.
Sinteticamente:il dipendente-segretario. E’ tipico dell’Italia, l’arte di arrangiarsi. Se questo costituisce punto di merito nella gestione di un problema, allo stesso tempo costituisce FULGIDO esempio di cialtronaggine nella gestione del personale. Con questo principio eccelso, chi sa fare l’architetto non viene messo a fare l’architetto; chi sa fare il grafico non viene messo a fare il grafico; chi sa fare il selezionatore del personale non viene messo a fare… avete capito, no? E chi ci mettiamo? Oh beh, un po mi ci metto io, domani lui, dopodomani di nuovo io ma poi la settimana prossima ci va quell’altro. Ma se siamo tutti troppo impegnati? O guarda, c’è mio nipote che è a spasso. Ma lo sa fare? No, ma almeno lo paghiamo poco, e poi sai come è mia moglie, no? Dai su, fammi stare tranquillo che son mesi che mi rompe le palle che devo prendere quel piccolo deficiente etc etc
Poi ci mettiamo l’aspetto vanaglorioso che ogni cialtrone ha insito: come hanno UNA persona a studio che non sia imparentata con loro (tecnicamente si chiamano “dipendenti”) iniziano a sbrodolarsi, essere presi dai quarti di nobiltà, per cui praticamente NON LAVORANO PIU’. Se hanno una vena progettuale, si metteranno al tavolo e non alzeranno più, lasciando che VOI rispondiate al telefono, apriate la porta, lo stiate a sentire quando vuole raccontare una barzelletta (e RIDERE, CHIARO?!) etc etc; se è un magheggione svanirà LETTERALMENTE da studio, lasciandovi da soli, tempestati da telefonate cui rispondete sempre allo stesso modo:
No, l’architetto non c’è
No, non so quando torna
Non lo so se può chiamare sul cellulare, provi
Non ho idea del perchè non risponda al cellulare
No, non lo so se se lìè dimenticato da qualche parte
No, l’architetto non vuole non vederla
Sì lo so che è urgente
Può lasciare un messaggio
Sì, glielo do
Ma certo che glielo do
Glielo giuro su mia madre: glielo do
ME POSSINO CECAMME SI NUN JOO’ DO!
Sì, mi dica… ok… sì certo
No, non ho idea di QUANDO la richiamerà
E quando torna (ammesso che si faccia vedere di tanto in tanto)? Gli date la pila di messaggi e lui fa disgustato “Ma che vonno questi? Che palle” Poi suona il telefono, gli passate la chiamata e lo sentite dall’altra stanza: “Carissimo, come va? Come? Tutto il giorno? No il telefono mi prende… ma che numero hai fatto? E’ giusto… ah, ‘ste cazzo di cellulari! So’ quasi più ladri di quelli ar governo… messaggio? No, quei rincojoniti che lavorano qua nun m’hanno dato nessun messaggio”
Ricordo di un tipo, una volta. Ero alle primissime esperienze e mi nascondevo all’ombra di una collega da poco laureata ma di grande esperienza che mi aveva adottato (la chiamavo “mamma” scherzando). Il cialtrone la chiama, dinanzi a un cliente, ogni 3 minuti: Francesca, mi manderesti questo fax? Francesca ci faresti portare dal bar due caffè? Francesca abbi pazienza, ci potresti fare una fotocopia al volo? Così per tutto il tempo. Lei ogni volta rientrava in stanza, si rimetteva al lavoro per 2 minuti e poi di nuovo il trillo “Francescaaaa” e lei che per tutto il tempo bestemmiava fitto fitto. Finchè, qualche giorno dopo, il cliente ritorna. Il cialtrone non c’era e quello, beccando me, mi fa “Senta” che carino, mi dava del lei “Posso parlare un istante con la signorina Francesca?” Io, che avevo un certo pepe in eccedenza già all’epoca domandai candidamente “Ma chi? L’architetto Suocognome?” (l’anonimato DEVE essere garantito, ragazzuoli). Il tipo cerca di spiegarmi di chi sta parlando, e io gli rispondo ogni volta. Constatato che era la stessa francesca, da QUEL giorno, ogni volta che il cialtrone chiamava, sentivano il tipo che faceva: Ma no, lascia perdere. Non disturbare l’architetto. Ma le facciamo io e te le fotocopie… Il caffè ce lo prendiamo al bar…
Allora il pensiero è semplice e efficace: QUALCHE IDIOTA CHE DA UN PESO ALLA LAUREA ESISTE ANCORA!
Chiudo con due pensieri:
1. c’è chi mi obietta che se si dovesse aspettare la “firma”, non si inzierebbe mai a lavorare a Milano. E’ così anche a Roma. Ma se non ci tuteliamo IN QUESTO MODO, come possiamo poi combattere il fenomeno per cui, i tanto promessi contratti, non arrivano mai? Dobbiamo BLOCCARE in qualche modo questo scempio…
2. è stato costituito il comitato per la creazione del partito democratico. E’ un evento molto importante, la creazione di un partito “unico” di questo livello. E attendiamo con ansia la creazione di un omologo anche dall’altra parte, quantomeno per far assumere alle schede elettorali un aspetto dignitoso e non quell’ignobile lenzuolata di 0,01%. Una cosa, però: NON CI SIAMO. Non ci siamo assolutamente. Non si può creare un soggetto politico del genere sostenendo il “guardiamo al futuro” e poi non c’è un solo personaggio sotto i quarantanni. Non si può parlare di riforme, modernità e poi non raggiungere ALMENO la parità di presenze tra uomini e donne. Non ci siamo davvero. Ho sentito tante volte rivolgere accuse a questa figura nascente su come verrà spartita la direzione (ah tu vieni dai DS? Allora ti aiuto. Ah sei della margherita? Ma potevi dirmelo subito, vieni vieni). E altrettante volte avevo sentito una risposta che mi era piaciuta moltissimo: aspettiamo che nel partito ci siano le nuove leve, ragazzi cresciuto nel partito democratico e non nei ds o nella margherita. Ma così facendo, mi dispiace dirlo, secondo la mia PERSONALISSIMA E DISCUTIBILISSIMA OPINIONE, non avete mandato all’ITALIA un segnale di rinnovamento. E se veramente contate e contiamo sul ricambio generazionale, qualcuno, prima o poi, se ne dovrebbe andare.
Ah, dimenticavo: “andare” nel senso di dimettersi
, non morire alla scrivania, eh?! …che poi facciamo come al solito!
Buonagiornata ragazzuoli! Un abbraccio grandissimo!
18 risposte a data stellare 24.05.2007