Simone chiama base, Simone chiama base… rispondete base!
OOOOOOOOOOOOOCCHEI GENTE, SIAMO TORNATI! SIAMO DI NUOVO IN PISTA E… perchè mi è presa a parlare tipo programmi molto scadenti che vanno in onda la sera dove giornalisti 50enni vogliono raccontare a noi 30enni come ci dovremmo divertire?
Dunque ragazzuoli, le chiacchiere sono molte. Basta perder tempo, mettiamoci al lavoro. Oggi primo giorno di gogna. Sono in piena “forma accademica”.
Che vuol dire? Vi ricordate quando dovevamo dare gli esami e pregavamo “Se avessi ancora solo un giorno… ” e poi l’esame veniva rimandato, ma anzichè metterci a studiare da volenterosi bimbi, passavamo la giornata cazzeggiando dicendo “tanto domani mi faccio il culo“. E la mattina successiva aprivamo gli occhietti e venivamo colti dal cagotto innalzando subitanea preghiera ” se solo avessi un altro giorno…“. Ecco… mi sono presentato a studio stamattina con le dita incrociate: se i capi non venissero oggi… mi accoglie il geometra che mi da di gomito: i boss vengono domani. Oggi respiriamo! Ovviamente ho preso a farmi le pipp… ehm… a perder tempo, via! Pensando tra me e me “ se solo i capi ritardassero un altro giorno“
A pranzo l’annuncio “I capi non tornano domani, ma mercoledì“. Mi sa che domani mi tocca mettermi al lavoro… Compito per la notte: disattivare la parte del cervello che ospita un efficientissimo “ufficio fancazzismo“… ok il riento lento, ma conoscendomi rischio di carburare il 22 dicembre!
Cosa ha fatto Simone questa estate, si domanderanno le mie accaldate, disinibite, e provocanti lettrici in bikini? Ho fatto il bravo bimbo e ho ottimizzato i fondi. 9 giorni 9 in Irlanda, in caccia di architettura e paesaggi mangiando muschi, bacche e piccoli roditori… no dai scherzo… i piccoli roditori no che al wwf si incazzano… e poi quei cosini mordono come pazzi… eh? Come faccio a saperlo? Beh… E’ risapuuuutooo… cheeeee… ecccoooo… gli scoiattoli mannari… notoriamente carnivori…
EHI COS’E’ CHE VOLA LI’ IN CIELO?
Di che parlavamo? Oh beh, inutile rivangare il passato, andiamo avanti. Ho un pacco di arretrati…2 lettere di un amico da recensire, esperienze da raccontare in posta e adesso ci mettiamo su anche il resoconto del viaggio… Dunque… La tribù arriva all’aeroporto di Dublino dopo che gli oliati meccanismi degli uffici portuali della nostra località di partenza ci avevano intrappolato in una coda nata per pura casualità e per la lungimiranza del personale che prevedeva l’apertura di un unico punto di controllo del passaporto per TUTTE le rotte internazionali (DOPO la fila del check-in, DOPO la fila per il pagamento del sovrappeso, che l’avevo detto che il servizio di pentole di zia agata non era necessario , ok volevi bene a zia agata, ma allora perchè portare il remo della barca di zio umberto che oltretutto non si poteva vedere con zia agata per via di quella storia della pasta della pizza non levitata bene?, \u003cfont color\u003d\”#0000ff\”\>DOPO la fila per i controlli di sicurezza, dove OVVIAMENTE sono stato spogliato e frugato in modo ESTREMAMENTE IMBARAZZANTE\u003c/font\>\n -\u003ci\>mmmh… ma non completamente spiacevole, VIA!\u003c/i\>- \u003cfont color\u003d\”#0000ff\”\>dall’addetto\u003c/font\>).\nL’hostess ci salvava dal perdere l’aereo dopo che un ragazzo, alla\nnostra cortese richiesta di passare avanti, perchè perdevamo il volo,\nci ha risposto \u003cb\>no\u003c/b\> perchè “\u003cfont color\u003d\”#008000\”\>mica so’ cojone che faccio solo io tutta la fila\u003c/font\>”. Ovviamente\u003cfont color\u003d\”#3366ff\”\> la mia educazione \u003cb\>superiore\u003c/b\> mi impedisce di dire ciò che penso.\n\u003c/font\> Mi limito ad augurargli \u003cfont color\u003d\”#008000\”\>un’infiammazione dolorosissima e sospetta in una zona molto delicata\u003c/font\>.\u003cbr\>Dublino ci accoglie in tutto il suo splendore: \u003cfont color\u003d\”#ff0000\”\>15 gradi di massima, pioggia a dirotto\n\u003c/font\>. \u003cfont color\u003d\”#800000\”\>E ma che schifo\u003c/font\>, \u003cfont color\u003d\”#808000\”\>ma che tempo di cacca\u003c/font\>, \u003cfont color\u003d\”#008080\”\>che sfiga\u003c/font\>, dirà qualcuno. \u003cb\>Una motosega\u003c/b\> rispondo io, che venivo dai \u003cfont color\u003d\”#ff6600\”\>\n93 gradi di Roma nelle catacombe più profonde e inesplorate\u003c/font\>. Preso possesso di un celere mezzo di locomozione degli indigeni (\u003cfont color\u003d\”#ff00ff\”\>auto
bus\u003c/font\>) conquistiamo rapidamente un burger king (\u003cfont color\u003d\”#339966\”\>\nla cosa più vicina a un distributore di cibo ancora aperto a quell’ora\u003c/font\>) e procediamo a tappe forzate verso l’albergo, scelto con astuta mossa padronale “\u003ci\>un po fuori mano\u003c/i\>” per evitarci \u003cfont color\u003d\”#ff0000\”\>\ni disagi dei “rumorosi dublinesi” \u003c/font\>ma sostanzialmente \u003cfont color\u003d\”#0000ff\”\>perchè i fondi erano tali da costringere un riluttante terzo mondo a cancellare il nostro debito con lui\u003c/font\>. Dopo aver rischiato di essere rapinati da dei bambini di 5 anni (\n\u003cfont color\u003d\”#800000\”\>ma comunque in sella a delle minacciosissime biciclette\u003c/font\>), conquistiamo il castrum che ospiterà le nostre legioni per i due giorni successivi.\u003cbr\>Bono degli U2,”,1] ); //–>, DOPO la fila per i controlli di sicurezza, dove OVVIAMENTE sono stato spogliato e frugato in modo ESTREMAMENTE IMBARAZZANTE –mmmh… ma non completamente spiacevole, VIA!– dall’addetto). L’hostess ci salvava dal perdere l’aereo dopo che un ragazzo, alla nostra cortese richiesta di passare avanti, perchè perdevamo il volo, ci ha risposto no perchè “mica so’ cojone che faccio solo io tutta la fila“. Ovviamente la mia educazione superiore mi impedisce di dire ciò che penso. Mi limito ad augurargli un’infiammazione dolorosissima e sospetta in una zona molto delicata.
Dublino ci accoglie in tutto il suo splendore: 15 gradi di massima, pioggia a dirotto . E ma che schifo, ma che tempo di cacca, che sfiga, dirà qualcuno. Una motosega rispondo io, che venivo dai 93 gradi di Roma nelle catacombe più profonde e inesplorate. Preso possesso di un celere mezzo di locomozione degli indigeni (autobus) conquistiamo rapidamente un burger king ( la cosa più vicina a un distributore di cibo ancora aperto a quell’ora) e procediamo a tappe forzate verso l’albergo, scelto con astuta mossa padronale “un po fuori mano” per evitarci i disagi dei “rumorosi dublinesi” ma sostanzialmente perchè i fondi erano tali da costringere un riluttante terzo mondo a cancellare il nostro debito con lui. Dopo aver rischiato di essere rapinati da dei bambini di 5 anni ( ma comunque in sella a delle minacciosissime biciclette), conquistiamo il castrum che ospiterà le nostre legioni per i due giorni successivi.
Bono degli U2, mica l’ultimo dei pirla , definisce la sua città “triste“. Quando il talentuoso cantante ha coniato questa definizione per la capitale irlandese, certamente parlava del periodo di massimo splendore della metropoli. Gli amici e colleghi irlandesi sono riusciti a metter su una periferia talmente triste da farmi pensare con una certa nostalgia al fulgido splendore di tor bella monaca. La zona di temple bar mi ha ricordato molto il quartiere a luci rosse di amsterdam : un bell’amo da pesca per turisti in cerca di emozioni forti. Sono dell’opinione che chiudersi i testicoli in un cassetto sia un’emozione altrettanto forte e notevolmente meno costosa , pertanto mi sono limitato a un esame superficiale, dedicando maggiore attenzione alla cattura di cristo (il caravaggio recentemente riscoperto in irlanda) e a tutta un serie di piccole chicche, quali il trinity college e il ponte di calatrava. Poco altro da segnalare, se non un istruttivo giro nella fabbrica della guinness, dove mi hanno portato in catene ( sono normalmente contrario a questo tipo di turismo) e da cui mi hanno tirato fuori solo dopo una lunga mediazione dell’imbarazzatissimo console italiano che ha concluso per una seconda birra omaggio… ragazzi, bere la guinness a dublino è come mangiare il pesto a genova. Sì, lo trovate anche da tutt’altra parte… ma vogliamo veramente mettere la qualità? Dopo aver distrutto in tre rapide mosse (alzare pinta, sorseggiare nettare color ambra, posare pinta) i miei meravigliosi principi circa le emozioni forti, ho avuto uno strano impulso in presenza di una cassettiera, fortunatamente allontanato dall’avvicinarsi dell’ora di cena…
Direi che
per stasera ci siamo detti abbastanza… Il resoconto lo facciamo proseguire domani mattina che i capi non ci sono… o ti prego, fa che ritardino un altro giorno anc… che domanda sarebbe questa? Che c’entra adesso la mia dignità?!
A domani ragazzuoli! Un abbraccione!
8 risposte a data stellare 28.08.2007