Non sono morto, non sono andato (ahimé) in ferie. Sono semplicemente stato subissato di lavoro. I capi mi hanno lasciato i “compiti” da fare (dovessi staccare per qualche giorno…) e nel timore che mi grattassi i gioielli, hanno messo sopra tutto il mettibile. Risultato: sto andando fuori di testa. Fatico a chiudere la giornata, ho problemi a seguire le cose… inizio a sbroccare LETTERALMENTE.
Ma non siamo qui per questo oggi! Oggi ho un argomentino, ragazzuoli. Ci sarebbero tante cose di cui parlare, della coerenza di certi personaggi politici che prima si sottopongono a massacranti sedute a base di signorine e polveri sottili in un albergo da 1500 euro a notte e poi chiedono più soldi per i ricongiungimenti familiari (evidentemente amano le orge… e non lo dico da “tifoso” di questa o quella parte politica. Lo dico da cittadino STANCO delle cazzate che siamo costretti a sorbire ogni giorno…), della realtà consolidata della maternità oltre i 40 anni delle donne italiane (che non dipende, come diceva quell’imbecille, dalla voglia di far carriera e di accumulare denaro, bensì dall’impossibilità materiale di avere dei risparmi da parte e dalla necessità di rimanere attaccati a quello straccio di lavoro che tanto male ci pagano senza alcuna tutela che prevede il LICENZIAMENTO se osiamo riprodurci… ancora grazie ai cialtroni, perchè con le loro furbetterie stanno condannando un paese intero…), dal presidente Zapatero che dichiara che presto il PIL spagnolo supererà il PIL italiano (siamo meravigliati solo per un punto: ancora non era successo? Ero convinto che ormai ci avessero stracciato da ogni punto di vista… ma diamogli tempo. Ci dimostreranno ANCORA UNA VOLTA cosa può fare una classe dirigenziale di età inferiore ai 108 anni…). Con un pizzico di buona volontà potremmo augurare un colpo apoplettico ai piromani che ci stanno distruggendo i polmoni, in senso metaforico e non… e tanto ancora. Ma prima di tutto voglio raccontare un piccolo episodio capitatomi sabato mattina. Con due pupe della tribù, stavamo facendo due passi. Una vetrina, una chiacchiera, un progetto per il futuro (tanto ormai, i cialtroni ci hanno lasciato, col futuro, le stesse possibilità che abbiamo con lo shopping firmato: vedere dalla vetrina senza toccare). E cosa sentiamo? Due ragazzi che parlano. Non saprei darvi un’idea esatta delle età… direi tra i 25 e i 30. Lei era lampadata al punto giusto, infighettata col suo vestitino super-anni-80 come va tanto oggi, e parlava infervorata e piena di astio
“Ma che cazzo vonno li laureati? Mo siccome so’ laureati, vonno pure er lavoro? Ma se nun sanno fa ‘n cazzo! Me stanno popo su li cojoni“
Ora… a parte il fatto che se abbiam studiato non è dipeso solo dalla voglia, dalla capacità, dalle possibilità certo, ma anche dalla proprietà di linguaggio. E la signorina mi sembrava che fosse… come dire? “Carente“… Ma magari è solo gergo da strada e non vogliamo colpevolizzarla. In fin dei conti andare oltre la terza elementare è già un’impresa per certe menti… Ma andiamo oltre… Signori, siamo arrivati al capolinea. Si sono avverate quelle previsioni orribili che avevamo fatto poco tempo fa qui sul blog: siamo considerati le fighettine viziate cui si è rotta un’unghia.
Noi siamo laureati, dottori, studenti di professione per quasi un terzo della nostra vita.
Ci facciamo prendere per il culo dagli impiegati delle segreterie, trattare a pesci in faccia dalle segretarie di dipartimento, insultare dai professoroni, molestare dagli assistenti.
Passiamo decine e decine di notti insonni, lunghi mesi piegati in due sui libri… se dice male, non c’è estate, non c’è natale. Qualche volta non c’è stato capodanno…
A una settimana dall’esame riusciamo a mettere in crisi un rapporto che dura con serenità e stabilità da due anni.
Non gliene frega a nessuno che QUEL giorno abbiamo un appuntamento di lavoro, un parente che sta poco bene, un amico in difficoltà, un ciclo mestruale.
E dopo i sacrifici, le difficoltà, le oggettive carenze in termini di competenze pratiche, native del MARCIO e DISGUSTOSO sistema accademico italiano, ben bilanciate da adattabilità, prontezza, riflessi e preparazione superiore (…nella maggior parte dei casi, va! Che conosco certe bestie…), dopo tutto questo ci prendiamo un pezzo di carta e cosa ci offrono? Un postaccio pagato MENO e PEGGIO di quello che i nostri ex compagni di liceo, fermi al diploma (chi ci è arrivato…) OGGI schiferebbero.
Il paese chiama! Servono laureati! …magari prendiamo strade un po ambigue, diciamo “ultimamente meno utili“, con specializzazioni piuttosto… ehm… “pittoresche“… ma quelli di noi che escono con un mestiere utile? Quelli che potrebbero entrare a far parte della classe dirigente? Anticamera a vita! In attesa che i vecchi signori collaborino… e con collaborazione intendo MUOIANO. Tanto non vanno in pensione loro… cioé: la percepiscono, portando ulteriormente alla rovina il sistema, ma in realtà continuano a lavorare totalmente in nero… sentito tronchetti provera? Perchè andare in pensione a 70 anni? Un uomo a 70 anni è nel pieno della sua forma… e allora perchè cazzo ci avete messo a studiare a 6 anni? Tanto valeva iniziare a 15, 16 e ci godevamo più e meglio l’infanzia… 70 anni nel pieno della forma…
Nei branchi di elefanti, il membro vecchio e malato si ritira di sua sponte e attende la fine inevitabile nel cimitero da solo… noi dobbiamo allontanarli a fucilate e il più delle volte menano pure…
Ma tanto siamo giovani! Tanto a 40 (QUARANTA) anni siamo considerati giovani professionisti…
voi imbecilli… sì proprio voi super-idioti che sostenete questa teoria… potreste scambiare due paroline con questi signori? Sono medici e biologi… grazie… ecco, ora non vi preoccupate: parlate pure, nessuno vi disturba… shhhhhhh…
E mentre a 30 anni, dopo esserci rotti all’università, dopo esser stati costretti ad accettate un nuovo compromesso ogni giorno (al ribasso, ovviamente), dopo aver risposto presente alla chiamata del paese mentre alcuni (responsabilmente) andavano a lavorare da subito o altri (meno responsabilmente) si imboscavano, cosa ci succede? Che stiamo anche “sui cojoni” perchè vogliamo lavorare… e non sappiamo fare niente… capito ragazzuoli? Niente… Io lascerei la nostra amica del marciapiede (nel senso che l’ho incontrata sul marciapiede… piccoli smaliziati…) 10 minuti, tanto quindi, 10 minuti da SOLA per ESEMPIO con Babi…o
Con Da… O con L… ecco in una stanzetta, loro quattro. Sedute lì, belline… tutte vestite di rosa da brave femminucce, a parlare della condizione delle donne laureate… voglio proprio vedere cosa risponderà la nostra amica del marciapiede dopo i racconti delle 3 pupe sopracitate… voglio proprio capire come reagirà… e se non dovesse capire o reagire male… oh beh ragazze: un antistress fa sempre comodo (passando tre robuste mazze da baseball)…
Ecco… io ora avrei chiuso così, dopo lo sfogo… ma poi apro il giornale e leggo:
Los Angeles, – Musica: Spice Girls vestiranno una famosa marca per tour reunion
Sapete che c’è? Forse hanno ragione loro… ma chi ce l’ha fatto fare a studiare?
Buona giornata ragazzuoli! A domani!!!
7 risposte a data stellare 31.07.2007